Autore Topic: Da Palermo parte la riscossa dei cittadini. Forse...  (Letto 375 volte)

Faber

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Da Palermo parte la riscossa dei cittadini. Forse...
« il: Luglio 10, 2014, 16:46:44 »
Prove tecniche di modernità: finalmente arriva (poichè lungamente atteso) il c.d. tram leggero (che vorrebbe essere sinonimo di veloce) a Palermo. L'augurio è che possa servire anche ad alleggerire il traffico della Città, assediata da veicoli (di ogni genere, forma e dimensione) parcheggiati in ogni dove, senza alcun rispetto delle norme del codice della strada, oltre al traffico in entrata e uscita, visto che manca di una tangenziale, degna di essere così chiamata. I palermitani meritano, finalmente, maggiore attenzione da parte dei responsabili alle infrastrutture e alla viabilità, di vivere una Città fruibile e a misura d'uomo: purtroppo questo richiederebbe di cancellare, non solo sulla carta, tutti gli errori fatti negli anni del "cemento facile", tipico delle passate amministrazioni locali.Una così bella Città, meriterebbe un piano di rivisitazione generale che preveda, dal generale al particolare, innazitutto la soluzione delle problemtiche afferenti, appunto, la viabilità e, contestualmente, il recupero del centro storico (che stiamo perdendo inesorabilmente) e le periferie. Un piano di investimenti da attuarsi nel medio-lungo termine, che contribuirebbe, oltretutto, a ridare fiato ad un'economia già anemizzata dal sistema delle tangenti sugli appalti, insieme all'assenza quasi totale di piani di sviluppo per le iniziative imprenditoriali, legate ad esempio alla valorizzazione/sfruttamento del turismo. Insomma, Palermo vive suo malgrado gli stessi problemi annosi di tanti altri capoluoghi, non solo meridionali, che smettono di credere in se stessi e nelle capacità imprenditoriali di molti, tanti, che vorrebbero creare e costruire "opportunità" di crescita e sviluppo. Questo, ovviamente, succede in assenza della politica, nazionale e locale, che sperprera non solo il denaro nazionale, ma lascia che vadano perse anche le occasioni di investimento attraverso i programmi europei. Anche quest'anno, in ragione di una burocrazia ottusa, elefantiaca e priva di idee, abbiamo rinunciato, come sitema/Paese, a sfruttare molti miliardi di euro previsti in bilancio dalla Commissione europea e destinati al'Italia. Il Presidente RENZI, in occasione del discorso fatto a Strasburgo per l'inaugurazione del "semestre italiano", ha parlato della cultura italiana e di quella greca, che hanno fondato e dato vita all'Europa, così come la vediamo oggi; ha fatto riferimento infatti all'importanza di dare ai giovani le opportunità di crescita e di lavoro; ha parlato della "Generazione Telemaco", volendo con ciò far riferimento ai nostri figli, che devono ereditare (così come fu per Telemaco, figlio di Ulisse) le redini del nostro Paese, insieme a quelle dell'Europa, che non potrà crescere e svilupparsi senza il lavoro e gli investimenti nella ricerca. Appunto, lo sviluppo, gli investimenti e la ricerca, non la politica dei bilanci asettici che non tengono conto del benessere dei cittadini. Per concludere, ripartiamo dai qurtieri delle nostre città, per chiedere ai responsabili della politica, locale/nazionale ed europea, di mettere al primo posto l'uomo e non i capitoli di bilancio economico, poichè il denaro pubblico deve servire per restituire dignità all'umanità.
"Tutte le anime sono immortali. Ma le anime dei giusti sono immortali e divine" Socrate

L'uomo non può creare nessuna opera che sopravviva ad un libro