E così un giorno ti svegli e scopri che tutto non è più come lo hai lasciato la sera prima di andare a letto. La luce cambia il volto alle cose, e non si scorge più la polvere sui mobili. Quella mattina è stato così per me. Mi sono svegliato e guardandomi allo specchio ho visto un uomo che non ero io. Cosa succede quando non si hanno più riferimenti? Quelle certezze che fino a ieri sembravano assolute, d'improvviso le tocchi come fossero d'argilla, e rimestavo anch'io dentro quel fango ridotto in poltiglia, con le mie mani senza più la forza, dov'era andato tutto quella notte?
Camminavo in tondo per quella casa vuota, porte e finestre aprivo per far luce, il sole entrava come se fosse ospite, ed io accoglievo tutto come fossi nuovo a quella luce, all'ombra e a quel silenzio poggiato sulle cose. Decisi allora di uscire per guardare, e quei miei passi sembravano rifiutare, così a fatica mi trascinai sulle scale e ad uno ad uno scesi i suoi gradini. Li scesi fino in fondo, senza guardare e nemmeno contare, semplicemente così, come trascinato lontano da ciò che è noto, e poi chissà portato non so dove. Una volta in strada andai senza una meta, segno di deriva dopo una grande marea. Portavo avanti la mia mente stanca, e poi ecco qualcosa avvenne veramente.
Una mano mi prese e mi condusse, sentii che a lei avrei potuto affidare tutti i miei sogni, il senso e la ragione, così tolsi il pesante e cominciai a camminare.
Ed è così che si scoprono montagne, e fiumi e laghi e tutto all'orizzonte, stropicciai gli occhi e ancora era più chiaro ciò che all'inizio sembrava uno sfacelo.