Oggi non è come ieri, sembra uguale il momento in cui mi sono alzata dal letto e sono andata in cucina a prepararmi il caffellatte, e invece cambiava l'ora, la mia salute, e il sapore della crostata. Sono piccole cose che poi nella giornata fanno la differenza come quando al telefono parlando del più e del meno si è finito per litigare, parola questa che non mi piace affatto e volentieri sostituisco con confronto animato.
Dunque riprendiamo, ero al telefono come ogni volta ma non come quella volta, quella di ieri, e ieri l'altro e un mese o un anno addietro. Ero al telefono e tutto si è rivoluzionato, una parola, una frase di troppo e il mondo se n'è venuto giù come sprofondato. Poco male, succede qualche incomprensione, poi basta chiarirsi, se basta e non ci sono conseguenze. Certo che siamo fatti strani, o forse non siamo fatti abbastanza, andiamo in giro con i nostri volti e un corpo pensando d'essere capaci e andare oltre e poi tutto ci fa male, tutto ci ferisce, non dipenderà forse dalle nostre maledette credenze? Sì di quelle che ci creiamo e poi ci abituiamo pensando siano giuste, le sole, uniche, sempre quelle, e poi eccone un'altra e subito ci scontriamo. Tutto dipende da questo, sono sicura, e se a queste ci disabituassimo? Proverei a dirlo in giro, ma so che mi guarderebbero strano, sì perché proprio le abitudini per molti non sono altro che le certezze di cui si nutrono, le creano per sentirsi forti per non crollare di fronte alla certezza che certezza non esiste.
E comunque eccomi qua a parlare del giorno senza una convinzione certa, proprio a sottolineare che nulla è come appare, o come è stato fino ad un attimo prima. Così trovo più semplice vivere l'ora come fosse alla giornata, senza pensare che, ma solo dicendo forse.
E da stamattina sono passate le ore insieme ad una pioggia come se fosse inverno sulle montagne esposte, e ancora ne rimangono e non mi chiedo come, loro passano, io le vivo... sole.