Autore Topic: Alla poetessa in deriva  (Letto 501 volte)

presenza

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Alla poetessa in deriva
« il: Aprile 14, 2014, 23:07:53 »
Il fascino di un volto e la sua storia fatta di tanto e niente, colpisce sempre fino nel profondo. Così avvenne anche per me quando per la prima volta l'incontrai. Intanto c'è da dire che fumava strana, mozzichi sparsi tutt'intorno a lei, poi mi guardava col suo fare ansante e solo per un sorriso mi regalò dei versi. Era ansimante con collane e perle, piena di tutto ciò che nella vita le era stato tolto e che comunemente si chiama follia del senso senza senso.
Stavo lì, seduta su una sedia sgombra solo da un lato di libri e fogli bianchi. Lei non guardava, sentiva certo il mio sforzo e commentò soltanto non spolveratemi le ossa.
Certo che la sua vita non è un racconto facile, brama profonda di vivere in mezzo ai versi e poi dividersi tra il quotidiano e il giorno quando al mercato con la figlia per mano era qualunque insieme a tante altre.
E poi mi chiese dov'è la libertà se nemmeno io conosco quella che mi devo, sì proprio io a me stessa senza una ragione?
Mi raccontò di lei a spizzichi e bocconi, vita interrotta in mezzo alle sue crisi, e poi di nuovo speranza di riuscire solo perché nel cuore aveva la poesia. Così visse e condusse una vita alla deriva lasciando poi nel tempo ciò che credendo aveva scritto.
Non c'è ragione al mondo per smettere di essere ciò che non si è mai stato, e solo per il coraggio di guardare in fondo, scoprire tanto buio e sopportarlo per raccontarlo a tutti perfino al filo d'erba che si scorge nel tondo di un laghetto ai margini di un fosso.
Lei mi ha dato lo stupore, a lei ho dato la mia devozione.
« Ultima modifica: Aprile 14, 2014, 23:24:24 da presenza »

vasco spagnoli

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Re:Alla poetessa in deriva
« Risposta #1 il: Aprile 16, 2014, 11:25:11 »
Bello! E commovente.