Autore Topic: Forse pazzo per amore  (Letto 1105 volte)

presenza

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Forse pazzo per amore
« il: Ottobre 16, 2013, 00:06:43 »
Parlava a velocità senza dare il tempo di rispondere, nel suo monologo, forse diceva più a se stesso che a me, però io gli giovavo, avevo un volto e lo stavo a sentire. Mi disse che era stato a pattinare insieme a suo figlio e me lo fece vedere in foto, suo figlio, e poi sua figlia e poi che ne aveva altri due in Inghilterra. “Li sto crescendo da solo”, mi disse, “la madre ci ha abbandonati già da due anni, e io non so più cosa inventarmi per aiutare loro a crescere. Capisci, non ne ha voluto più sapere di me e di loro, ah ma io non la rivoglio più indietro, lei, lei ci ha lasciati senza una parola, diceva che era stanca di quella vita, che voleva il suo spazio e se ne è andata. Oh ma ora io sto bene, ho trovato un'altra, e questa mi dà ciò che mia moglie mi dava all'inizio del nostro rapporto, calore, comprensione, sempre... aspetta adesso ti faccio vedere: ecco, questa è lei, guarda che donna, mia moglie!”. Era vero, una gran bella donna pensai vedendo quella foto, e lui aggiunse, “era alta, per questo i miei figli sono tutti alti, guarda, guarda”, e ricominciò con quella girandola di foto che non mi dava il tempo di un niente, riuscivo solo ad accennare un sì con la testa e ad ascoltare quel monologo. “Oh quanto tempo siamo stati insieme, che anni ragazzi, meravigliosi, lei è più piccola di me di 14 anni, e quando l'ho vista per la prima volta me ne sono innamorato e lei di me e ci siamo sposati dopo nemmeno un anno. Che storia però, e adesso alla soglia dei miei 58 anni che t'incontro? Tutte donne sessantenni, e che me ne faccio io? Oh no, non se ne parla nemmeno, ma l'ho trovata una sai, e me ne vado in Inghilterra anche io, già lì ho mandato due dei miei figli, e ora mia moglie vorrebbe ritornare con me. Non se ne parla, che si renda pure conto del danno che ci ha fatto.” A quel punto avanzai una domanda: “non sarebbe giusto darle un'altra possibilità, per i suoi figli intendo...”
Si alzò in preda alle furie e disse solo che assolutamente non c'era niente da provare, solo le scarpe si provano, e lei, sua moglie, non era una scarpa, aveva preso la sua decisione e farla riprovare sarebbe stato come permetterle una scelta senza conseguenze. “Bello e comodo” disse, non se ne parla, lavoro tutto il giorno e poi con i miei figli, li porto ovunque, preparo loro il cibo e lei avrebbe dovuto rimanere con me e con loro e non lo ha fatto, ah no non voglio amarla, non più.
Ad un certo punto, evitando di farmi scoprire, gettai uno sguardo all'orologio e mannaggia erano già le 19.30 ed io dovevo ritornare a casa, mi aspettavano, sapevano che sarei dovuta andare dal dermatologo alle cinque, e ce lo avevo di fronte il dermatologo che invece mi stava raccontando la sua esistenza. Forse lui dovette percepire una qualche premura nei miei gesti, e così disse: “veniamo a noi, ti faccio vedere i miei miracoli, ti faccio vedere di cosa stiamo parlando, dottore può fare qualcosa per mio figlio, non riesce ad aprire la bocca”, e subito cerca la foto di quel figlio con una bocca piena, zeppa di pustole e foruncoli, e poi ancora dice: “dottore, può fare qualcosa per i miei piedi, non riesco più a camminare...” e così continua per un'altra mezz'ora a girare pagine di foto ripugnanti accompagnate da quella domanda sempre uguale, sempre la stessa quasi fosse un mantra. In verità sembrava come incantato, come se quella frase la stesse ripetendo più a sè: “dottore puoi fare qualcosa per te stesso, non riesci più ad andare avanti ti mancano le forze, ti manca il tuo amore”.
Non riuscii a fermarlo, non riuscii a interrompere quella serie di domande tutte uguali, pensai che forse aveva bisogno di ripeterselo a voce alta mentre sfogliava il suo catalogo pieno, zeppo di note a fondo pagina, di anni scritti a matita e dentro la sua memoria, di quell'anno, l'unico, quello nel quale sua moglie lo aveva lasciato.
Ad un certo punto s'interruppe, suonarono alla porta e lui che non aveva segretaria fu costretto ad aprire, sentii che fece accomodare qualcuno di là nella sala d'attesa, una stanza con tante sedie e tanto odore di muffa e umido. Poi tornò da me, mi fece un preparato a base di argilla e... “lo devi spalmare, quanto 5 mm, mi raccomando, devi sconfiggere, e per farlo ci vuole una terapia di attacco.”
Riuscii solo a dire grazie e quasi sentii che mi spingeva fuori di fretta facendomi uscire da un'altra porta e non attraverso la sala d'aspetto. Mi girai per dirgli ancora grazie, e augurargli l'amore e invece non feci in tempo che già aveva chiuso tutto e di lui nemmeno l'ombra apparve dietro alle tendine. “Non è normale” mi risuonava quella frase udita da chi lo conosceva, “chi lo è se si considerano le variabili in campo emozionale” continuai a rispondermi mentre quel viso d'uomo costretto a chiaccherare di se stesso per placare il suo dolore, riempiva la mia mente e il mio pensiero stavolta finalmente libero da quel se stesso.
Così tornai a pensare il pensiero di quell'uomo senza il suo amore, e della donna in preda a tanto spazio, tutto sognato e pronta a costruirlo. Di quel vissuto e tante le ragioni prima dell'uno e poi dell'altra o viceversa, siamo tutti uguali di fronte alla delusione, non c'è un'età e nemmeno un bel colore. Cos'è un folle se non chi ha risposte diverse dalla norma, quella che non si mangia a colazione, e invece si presenta solo per chiedere un conto?
Pensai al suo studio, a quello dei clienti, e a lui per primo cliente di se stesso senza un barlume o forse di speranza. Pensai ai suoi figli in scala con l'età, persi o dispersi in giro per una città qua e là chissà, quello era il prezzo da pagare.
Pensai che quello era un uomo, senza il suo camice verde e con una maglietta blu, a sfoderare tutta la forza pur di non crollare inerme davanti ai suoi bambini.
E poi frenai il pensiero davanti alla fontana, e la voce ritornò a dire semplicemente i fatti suoi.
« Ultima modifica: Febbraio 16, 2014, 21:14:08 da presenza »

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  • Mucchine
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Re:Forse pazzo per amore
« Risposta #1 il: Gennaio 10, 2014, 10:10:40 »
che bel racconto, mi era sfuggito! Quanta tristezza e quanta realtà, tutto concentrato in un gomitolo inestricabile, per certe cose è ormai tardi, il passato non può tornare presente, non c'è prezzo sufficiente! :rose:

gipoviani

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Re:Forse pazzo per amore
« Risposta #2 il: Febbraio 20, 2014, 14:30:56 »
Piaciuto. Bello e sincero

presenza

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Re:Forse pazzo per amore
« Risposta #3 il: Febbraio 20, 2014, 18:32:14 »
Già, la vita di noi tutti è bella e sincera, a nasconderla siamo solo noi stessi, perciò non vale mentire anche quando si tocca il fondo...

Platino

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Re:Forse pazzo per amore
« Risposta #4 il: Marzo 11, 2014, 08:05:52 »
Già, la vita di noi tutti è bella e sincera, a nasconderla siamo solo noi stessi, perciò non vale mentire anche quando si tocca il fondo...
L'importante è poi comunque ripartire anche dal fango più sporco, senza paura di doversi lavare, a costo di cambiare dentro...
Il racconto è molto intenso, l'ho praticamente respirato anche perchè il passato è per me presenza appunto....

presenza

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Re:Forse pazzo per amore
« Risposta #5 il: Marzo 11, 2014, 13:39:28 »
Ripartire certo, accettando cio' che non ci piace, e facendo pace con tutto il nostro passato e le ferite.