Bella la poesia e sacrosanto il commento di Mimmo.
Nello spazio virtuale, liberi dalla fisicità e da ogni distrazione esteriore, ci possiamo regalare le nostre emozioni, le nostre verità, i pensieri, le ansie, le paure, le domande, gli interrogativi...
Eppure, garantito che per la strada neppure ci noteremmo, saremmo delle unità fra altre unità anonime, magari ci guarderemmo scocciati.
Dunque il virtuale ci depura da tutto quel che è accessorio, non davvero importante, ci permette di esistere come davvero siamo e senza doverci vergognare.
Poi però....può accadere di tendere la mano sul nulla, e in quel momento quanto vorremmo sentire un'altra mano e non essere più isolati in uno spazio bianco!