Autore Topic: Bagno cieco  (Letto 1485 volte)

Platino

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Bagno cieco
« il: Marzo 06, 2014, 13:58:12 »
Esordiamo anche in questa sezione con un racconto umoristico ispirato da una vicenda realmente accaduta. Se ho sbagliato sezione, al solito ditelo. Avanti allora...

Sapete cos’è un bagno cieco? Sono quei bagni senza finestre all’esterno, ricavati all’interno delle abitazioni, ridotti al minimo e con un semplice aspiratore per odori e umidità. Soggiorno, con angolo cottura, stanza da letto e bagno cieco, era l’appartamento di Barbara che conobbi fin troppo bene per un certo periodo della mia allora gioventù, grazie a una cena imprevista in cui mi trovai invitato in quelle serate senza alcun programma, almeno da parte mia. A ricordare Barbara mi viene ancora fame da un lato come i peli dritti al mio più intimo amico dall’altra. Il motivo lo capirete da soli, proseguendo nella lettura. Il mio amico Franco mi aveva parlato in altre occasioni di Lei, ne parlava bene come cuoca, ma non come ragazza. La definiva fisicamente anonima, scialba ma di compagnia, gradevole interlocutrice. Per far contenta la sua fidanzata e amica di lei, la frequentava come ne apprezzava la cucina. Anche quella sera, appunto Barbara attendeva ospiti a cena tra cui, inaspettato me.  Già sulla porta, si presentò con un sorriso luminoso ma in un viso anonimo, completato da occhi scuri sotto riccioli castani. Sulla trentina, piuttosto alta, in carne e con poche curve al posto giusto, fisicamente di certo non attirava certe attenzioni. Franco aveva quindi ragione, tra me e me, mentre mi presentava. Comunque in seguito la cena fu magnifica, oltre il cibo proposto dalla padrona di casa, la simpatia, allegria e chiacchiera di Barbara coinvolse tutti, soprattutto me. Ci congedammo tutti sul tardi, io con il suo numero di telefono in tasca e la promessa di un’uscita per noi due da soli. Cosa che avvenne il sabato successivo. Il tragitto, il silenzioso paese di pescatori, come il mare d’inverno, furono spettatori e ascoltatori di tanti nostri discorsi, a volte seri, a volte ironici, a volte difficili. Già, anche difficili, di due persone che non avevano una presenza accanto, un affetto stabile, quasi a necessità fisica. Le parole scorrevano, libere, senza timore alcuno, spesso dure, spesso dolci. Sulla spiaggia quasi deserta, Barbara a volte si avvicinava quasi a contatto, tra una parola e l’altra, oppure si fermava spesso a osservarmi in faccia nelle sue esternazioni, quasi ad aspettare altro. Io cercavo solo di non parlare di tanti, troppi errori nella mia vita, soprattutto nei sentimenti, argomento che scoprii caro a Barbara. Era tardi quando decidemmo di tornare alla mia auto. Passammo davanti al mercato del pesce. Lei si fermò a guardare quel poco rimasto in vetrina. Mi chiese se mi faceva piacere un risotto con pesce per cena. “ E’ un invito? “ Chiesi. “ Si, ma bisogna attrezzarsi!” Disse mentre si avvicinava alla bancarella. Ci volle ben poco e mi ritrovai con una borsa in mano, all’interno si intravedevano crostacei e conchiglie di vario tipo. Mi chiese se sapevo cucinare di pesce, perché si doveva fare in due se volevamo mangiare quella sera. Risposi che avrei seguito le sue istruzioni. Arrivammo oramai col buio al suo appartamento. Subito ci mettemmo all’opera in cucina, tra una battuta e una risata, il pesce fu presto pulito, sbollito e sgusciato all’occorrenza. Barbara poi, non ci mise molto col risotto e ben presto, l’odore invitante impregnava l’appartamento. Una bottiglia di buon vino bianco ci accompagnò la cena, complice di quanto accadde dopo.  Avevamo entrambi alzato un po’ il gomito, al momento di congedarmi, non me la sentivo di guidare fino a casa. Barbara mi propose allora di fermarmi a dormire da Lei, in quel letto matrimoniale sempre troppo vuoto come lo definiva. Non ricordo come e perché accadde, resterà sempre e solo la notte di Barbara, la prima volta che tra difficoltà pratiche e psicologiche, ebbe un uomo dentro di se e per se.  Il mattino ci ritrovò ancora abbracciati, Lei mi guardava fissa, quasi con gratitudine e sorpresa. Propose la colazione come fosse suggello del tutto …

Non fu l’unica volta, l’unica notte o giorno trascorso insieme. Sempre con le dovute attenzioni, dolcezza, precauzioni e cautele verso di Lei, mi faceva sentire a essere un sogno per Lei, segnata da troppe delusioni in fatto di uomini.  Il tempo accanto a Barbara era piacevole, gli interessi comuni erano tanti oltre al cibo ma non avevo però fatto i conti con i suoi arretrati affettivi e soprattutto col suo scoperto e crescente appetito sessuale.  I miei problemi, se possiamo definirli tali, arrivarono con l’inizio da parte di Barbara nell’assunzione della pillola anticoncezionale. Ogni occasione divenne buona per stare abbracciati, coccolarsi, fare l’amore per ore, magari dopo un buon pasto o cena cucinato da Lei (Non si dice appunto che il maschio va preso per la gola? NdA). Ero letteralmente risucchiato dal suo desiderio, dalla sua esplicita voglia, di sentirsi finalmente donna e femmina voluta. Non mi faceva mancare nulla, io altrettanto, ma alla fine mi ritrovavo regolarmente stremato nelle forze, Lei sempre pronta per proseguire. L’imprevisto e fulcro di questo divertente ricordo, fu proprio in quel letto, non abituato a tanto movimento in tanti, troppi anni. Entrambi non magri o leggeri, ma quel pomeriggio, arrivare a sfondare due doghe nella rete nell’euforia o eccitazione che si voglia chiamare, non sono cosa da tutti. Proseguimmo allora sul tappeto, con la mia promessa di eseguire la riparazione quanto prima. L’indomani, all’uscita dal lavoro, mi recai in un negozio di bricolage con il campione alla mano, a cercare le doghe nuove per la sostituzione. Mi presentai imprevisto da Barbara con le doghe nuove e la cassetta degli attrezzi in mano. Entrai e finii subito, al solito tra le braccia di Barbara, entusiasta, incredula della mia sorpresa. Non riuscivo a divincolarmi da Lei, mi stritolava dolcemente e con l’intenzione di finire al solito, a fare l’amore. Ebbi un’idea per aggirare l’ostacolo in breve, arrivare al letto e senza problemi. Dovevo bloccare in qualche modo Barbara e la sua voglia. Vidi la porta del bagno cieco aperta ed ebbi un’idea!  Lentamente, a me avvinghiata, la trascinai all’interno del bagno, altro luogo particolare di tanti nostri amplessi. Con questa scusa e una rapida mossa, mi divincolai. Una volta uscito, chiusi la porta a chiave dietro di me. All’interno Barbara iniziò subito a protestare, a dire di aprire, a farla uscire, che voleva solo un abbraccio... conoscevo oramai questo tipo di proposta e sapevo come andava sempre a finire! Lascia Barbara a sbraitare da dentro il bagno, ad accusarmi ad alta voce di essere un bruto,un’insensibile, un maleducato, che prima di tutto era casa sua.  Con tutta calma, con questo continuo sottofondo, andai in camera, disfai il letto e smontai la rete per rimpiazzare le due doghe rotte. Ero intento a rimontare la rete quando tra le continue urla di Barbara, sentii bussare forte alla porta e una voce dire “Polizia!” Sorpreso, andai verso l’ingresso. Anche Barbara improvvisamente tacque. Aprii e mi ritrovai davanti due agenti e il vicino di appartamento, un signore piuttosto anziano che li aveva chiamati temendo qualcosa di grave a Barbara. “Che cosa succede qui dentro?” Chiese immediatamente l’agente in fronte a me. Non sapevo cosa dire, spiegare quanto fatto e soprattutto perché. “ Mi permetta un attimo.” Facendolo entrare andai ad aprire a Barbara, che si presentò visibilmente stupita della situazione. Vi lascio solo immaginare cosa accadde dopo, soprattutto nell’imbarazzo della mia spiegazione e motivazione dei fatti. Al termine, gli agenti scoppiarono solo in una sonora risata, guardandomi quasi con compiacimento. E chissà quanti risero allora a  fronte di questa storia … Tra me e Barbara invece le cose proseguirono per  alcuni mesi, fino a quando iniziò a manifestare palese idea di metter su definitivamente famiglia tra noi. Io non ero d’accordo per una serie di motivi, Lei non voleva aspettare. Anche per questo, diradammo lentamente i nostri incontri fino a non vederci più.
 
« Ultima modifica: Marzo 31, 2017, 18:56:45 da Platino »

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Re:Bagno cieco
« Risposta #1 il: Marzo 07, 2014, 08:09:53 »
Tranquilla, nessun problema oramai collaudato...

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Re:Bagno cieco
« Risposta #2 il: Marzo 07, 2014, 12:06:06 »
Innanzi tutto ti ringrazio dell'ennesimo "smite"...
Quanto a quello accaduto in quella situazione si può vedere in diversi aspetti appunto. Dalla soluzione pratica a una ragazza sempre pronta a cercare e ricevere quanto gli è mancato per anni, a un gesto poco educato o di mancanza di tatto... Tanto adesso non preoccuparti, i vicini non chiamano nemmeno le forze dell'Ordine se sentono grida dall'appartamentoi accanto, le vedono arrivare quando c'è il morto o i morti. Forse questa omertà è meglio della tua reclamata educazione degli uomini? Paperina, molte volte, vedi il tutto a 360º , non il particolare e uniscilo.
« Ultima modifica: Marzo 07, 2014, 12:37:41 da Platino »

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Re:Bagno cieco
« Risposta #3 il: Marzo 07, 2014, 14:59:19 »
Tranquilla, quanto a karma non so chi devo ringraziare oltre a te... Comunque ti ringrazio del "capolavoro letterario".

nihil

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Re:Bagno cieco
« Risposta #4 il: Marzo 07, 2014, 19:05:28 »
ayyyioooo Platino, ma non potevi semplicemente dirle di aspettare un momento? Io uscita ti lì ti avrei "spiezzato" le doghe in capo!  ;D
E per rimanere in tema, più o meno è accaduto anche a mio cugino, di ritrovarsi la polizia in casa ma non aveva goduto nemmeno le grazie dui una donzella. Aveva semplicemente in affido il pappagallo pazzo di mia sorella. Detto pappagallo si mise ad urlare alle tre di notte AIUTO AIUTO con voce di donna. Ovviamente manca poco che arrivassero anche i Marines!

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Re:Bagno cieco
« Risposta #5 il: Marzo 08, 2014, 08:40:59 »
ayyyioooo Platino, ma non potevi semplicemente dirle di aspettare un momento? Io uscita ti lì ti avrei "spiezzato" le doghe in capo!  ;D
E per rimanere in tema, più o meno è accaduto anche a mio cugino, di ritrovarsi la polizia in casa ma non aveva goduto nemmeno le grazie dui una donzella. Aveva semplicemente in affido il pappagallo pazzo di mia sorella. Detto pappagallo si mise ad urlare alle tre di notte AIUTO AIUTO con voce di donna. Ovviamente manca poco che arrivassero anche i Marines!

Nihil, far aspettare la Barbara era molto difficile quando aveva desiderio di tutto, oltre e non solo di maschio. Comunque dopo che gli agenti se ne sono andati, le ho sentite dalla signorina, in tutte le lingue che conosceva....
« Ultima modifica: Aprile 08, 2017, 05:13:10 da Platino »