Guardo, il paesaggio scorre al di fuori del vetro. Un film che si ferma solo in stazioni previste, non tutte, così ti perdi qualche dettaglio, magari pure interessante ma sempre meno del tempo in un senso, per i soldi dall'altro. Meno soste, meno tempo di viaggio, più soldi, il dazio del biglietto, magari con prenotazione. Pensieri catturati liberi al solito, durante uno dei miei spostamenti in treno, tra uno scossone e l'altro, l'attrito tra carrelli e binari di sottofondo rotto dagli avvisi tramite altoparlante. Il brusio fatto da vicini di sedile chiaccheroni mi ricorda che non sono solo, ma questo poco importa, solo con i miei pensieri è l'importante. Qualcuno mi guarda, fissa il mio block notes fatto di fogli reciclati dalla stampante, vi sembra una cosa strana? No, una mia abitudine, quella di utilizzare il retro. Porto all'interno gl'occhi, tra le righe scritte prima, poi li alzo, osservo intorno, mi soffermo, riparto. Studenti, stranieri, professionisti, c'è di tutto, dall'apparenza. La verità, chi sono, lo sanno solo loro. Riprendo intanto a scrivere, in modo poi comprensibile, di quanto in questo tragitto, la mente ha suggerito...