Marius, vittima innocente dell'homo insapiens
In uno zoo della Danimarca, alla presenza dei visitatori hanno ucciso, squartato e dato in pasto ai leoni una giraffa, Marius, sotto gli occhi dei bambini che assistevano allo “spettacolo”.
Pare che il destino così atroce di questo povero animale fosse stato determinato dal fatto di essere in soprannumero.
Altro che nazioni civili, come spesso, erroneamente, pensiamo, forse sono (rimasti) quei “barbari” dal sangue freddo e meno sensibile del nostro. Come dire: “buon sangue non mente”!
Ma spero tanto che non ci adegueremo anche noi prima o poi.
A parte lo sdegno ed il ribrezzo che mi ha suscitato questa notizia, pensavo che, probabilmente, in un futuro non molto lontano, anche per rimediare al soprannumero degli esseri umani, si procederà allo stesso modo.
Sembra una riflessione assurda? Non tanto.
Se consideriamo che già in alcuni paesi, come la Svizzera e il Belgio, ma in qualche modo anche in Olanda, è consentito il cosiddetto “suicidio assistito”, oppure viene chiamato “eutanasia”, anche se non sempre è ben definito e chiaro il limite tra eutanasia e omicidio... beh, se si va avanti su questa strada, l'ulteriore passo potrebbe essere “l'omicidio dovuto” e legalmente consentito.
Tutto ciò dovrebbe far riflettere, perché in un'era come la nostra, che si è distinta proprio per la crescente sensibilità verso la sofferenza umana e di conseguenza sì è affinata la sensibilità e la considerazione anche verso gli animali, questi episodi di estrema insensibilità che si manifestano in varie parti del mondo (non ultime le violenze inaudite sulle donne in India) fanno rabbrividire. In ciò ci vedo una probabile deriva cinica forse superiore a quella manifestata nell'idea di pulizia etnica dei nazisti.
Non vorrei che la parabola dell'evoluzione umana, dopo l'homo sapiens, si sia fermata e stia precipitando così nell'homo insapiens.
