Autore Topic: Viandante  (Letto 831 volte)

ectobius

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Viandante
« il: Novembre 21, 2013, 10:14:56 »
Accade che…
Misteriosamente drammaticamente dolorosamente... ci si trovi messi sulla via del più totale disorientamento.
Ed è panico! E non desideri altro, ardentemente, che ritornare al mistero del Principio... Desiderio! splendido e impossibile, che l’immancabile oblio si incaricherà presto di cancellartelo. Ne residuerà un vago, angoscioso vuoto La sensazione oscura dell’originario desiderio nel sottofondo inconscio L’angoscia del vivere... la bava!, che lascerà la sua traccia oscura, imprecisata, lungo il percorso che, di necessità,  dovrai intraprendere.
È la storia del via-andante! La storia di tutti! Di quelli che percorreranno una strada che non è viaggio.
Il viaggio prevede una meta e un ritorno, mentre il percorso del viandante è senza meta ed è esclusa ogni possibilità di ritorno... E nemmeno di fuga. Il viandante va, e basta, lungo un percorso di situazioni… passanti sogni incubi deliri... l'amaro sapore di un destino lo accompagna, l'angoscia del non riconoscersi.
La condizione drammatica che già fece dire a Nietzsche:
"Un giorno il viandante sbatté la porta alle sue spalle, si arrestò e pianse”.
E Cèline, anche... che intraprese il suo “Viaggio al termine della notte”:
“… delusione e fatica. Va dalla vita alla morte. Uomini, bestie, città e cose, è tutto inventato. È un romanzo, nient’altro che una storia fittizia… È dall’altra parte della vita.”.
Ma anche per il viandante ci sarà, infine, un termine... un termine che non sarà una meta Il termine del viandante sarà un non luogo senza ombre né colori… circondato dal nulla.
Niente!
Nemmeno un’ombra…
Neanche la propria di ombra.
Perduta!

patriziagiangregorio

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Re:Viandante
« Risposta #1 il: Novembre 21, 2013, 10:30:46 »
Gli uomini invisibili

presenza

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Re:Viandante
« Risposta #2 il: Novembre 21, 2013, 10:55:53 »
... viandante va, e non importa la meta, qunto il viaggio in sè, è questa la sua meravigliosa condizione, un altro punto di vista...

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sara` questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
ne' nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentrose l'anima
non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d'ogni sorta; piu' profumi inebrianti che puoi,
va in molte citta` egizie
impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos'altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
gia` tu avrai capito cio` che Itaca vuole significare.

Kostantin Kavafis





nihil

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Re:Viandante
« Risposta #3 il: Novembre 21, 2013, 11:28:25 »
Conosco Kostantin!
parole vere, è il viaggio quello che conta, l'arrivo è la fine dell'avventura e come ben sa Ulisse, è la noia della vecchiaia.