Autore Topic: La storia personale  (Letto 298 volte)

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La storia personale
« il: Novembre 21, 2013, 23:47:48 »
Ognuno ha la sua storia, e se la porta appresso la mattina appena esce dalla porta di casa per andare a lavorare o fermarsi ad un bar a prendere un caffè. La storia è come l'ombra cammina con gli stessi passi e parla con le stesse parole. E quando la sera ci si ritrova davanti allo specchio per pulire il viso dal trucco del mattino, ecco che la storia ritorna al suo posto per non farsi più vedere fino all'indomani.
La storia è come una donna troppo bassa per stare senza tacchi o troppo alta per calzarli e basta. Ha un suo valore intrinseco come nell'alba quando spunta il giorno. Ma non è un giorno perché sta sempre in ombra dietro alla finestra  e all'occorrenza si espone per restare.
E quando ci si accorge che è lei a parlare al posto nostro è già invasione e niente si può fare. Forse bisognerebbe metterla a tacere, ma come si fa nessuno lo sa, o più probabile ci si spaventa a farlo. Sempre lo stesso, sempre quello, timore di essere se stessi e uscire con il cappotto allo scoperto è meglio che stare senza e morire di freddo. Il calore ce lo abbiamo dentro, e quella nostra storia inutile quando ormai non è più niente, è meglio se con rispetto alla sua età la mettessimo definitivamente a letto. Ma chi si prende la briga di fare questo?
Io no di certo, per me non è un peso, anzi non credo d' averla ancora al seguito lì sulla mia spalla e quando stasera andrò a lavarmi il viso me ne accorgerò se mi sta ancora accanto e se così fosse io non la caccerò affatto, lei non mi ha fatto niente, anzi sono felice che in tutto questo tempo mi ha fatto compagnia soltanto pensando fosse il mio universo.
Quando fa il danno invece è una cosa grave, e lì occorre al più presto intervenire, no, non con legnate e nemmeno con film o musicali, ma senza guardarla in faccia che altrimenti si secca pure e poi non da la ricompensa. Certo a me che importa, eppure non ho altra scelta, mi fa sentire tra l'incudine e il martello e ho pure perso il filo grattandomi un orecchio.
E' la concentrazione quella che ci vuole, lasciare andare tutto e rimanere senza, così non c'è bisogno di questo o qualcos'altro, ma solo ciò che ho mi basta e più non ho che fare.
Da dove sono partita nemmeno lo ricordo, ultimamente perdo il filo del discorso, sarà che ho poca storia o forse di più e abbastanza, se infatti non ne avessi starei come chi sospeso su un tetto guarda quaggiù e non sa se buttarsi o rimanere su.
La storia è storia inutile e pure un pò barbosa, perciò credo sia giusto dimenticare tutto, riprendere se stessi e farsi un gran bel sogno.