Un italo-americano, De Blasio, è stato eletto, con voto quasi plebiscitario, sindaco della più importante città degli US, New York.
Ha in programma di battersi per ridurre le diseguaglianze, e sa che non potrà raggiungere grandi traguardi. Ma ha promesso: si batterà per questo programma con tutte le sue energie. E gli hanno creduto, e io gli credo e sono orgoglioso di questo italiano “brava gente”. L’italiano che non ha subito la mutazione antropologica. Mi commuovo, io che da anni non vado più a votare; io che nutro disprezzo per questo paese… ma sono veramente commosso o sto piangendo? Ché nello stesso tempo che celebro, orgoglioso, un’Italia che non esiste più, nel nostro parlamento, e la minuscola è voluta, una donna grassa si arrampica sugli specchi per dipingersi pulita… anzi encomi abilmente umana, e non fa l’unico passo di dignità, dimettendosi da ministro. Lei che il fango le si è appiccicato addosso e non sarà mai possibile grattarlo via! E in quella sala si fa finta di non vedere, si applaude.
E non ci sono più bambini in questo paese a gridare: “Il re è nudo!”, e
una briciola di orgoglio la dobbiamo cercare altrove, molto lontano.