Quanti ce ne sono al mondo di uomini come me, e forse anche migliori, perciò è una ben magra consolazione quella di chi dice che ognuno a proprio modo ha la sua importanza. E quale importanza sarebbe la mia, forse solo quella che ho io di me stesso, e gli altri che me la riconoscono chi sarebbero, forse gli amici o qualche parente e sicuramente per beneficenza. Probabilmente non sarebbero obiettivi, a dirla tutta secondo me si vergognerebbero come ladri ad essere costretti a dire la verità, e cioè che valgo come chiunque altro a questo mondo. Eppure mi farebbe bene ogni tanto che qualcuno lo pensasse veramente, e no che valgo come gli altri, ma semmai che valgo in assoluto, nella mia specialità s'intende, non voglio certo essere il primo in tutto, ma qualche volta primo nel mio campo sì. E poi magari il giorno dopo lascerei quel posto, alla lunga forse mi stancherebbe, io sono un abitudinario e mantenere i miei spazi lo vorrei sempre.
Eppure non è mai successo fino ad ora, e dire che d'impegno mi ci sono messo, ogni sera a ripassare le mie cose, a rivederle tutte, e poi a farle per la prima volta e niente, non è successo niente. Ho smesso di chiedermi da cosa tutto questo possa dipendere, in fondo a che mi serve chiedere, semmai credo sia venuto il tempo di avere delle risposte, e siccome non ho nemmeno quelle, ogni tanto come adesso ci penso, e poi ci passo sopra e continuo per me stesso.
La verità comunque vale più di una confessione come questa, e la verità è che non piaccio. O forse sono fuori tempo come le penne d'oca in un tempo in cui ci sono le penne a sfera. Ecco adesso che ci penso mi sento proprio una penna d'oca, di quelle che si bagnavano nell'inchiostro e scrivevavo senza sbavature. Però, una bella penna mi sono scelto, almeno questa me la riconosco per me che fino ad oggi sono stato più una sfera senza inchiostro, e solo un involucro, e niente che lasci il segno per davvero. Oddio mi sto ripetendo, ed è già da un po' che vado avanti, non è che forse è proprio per questo che non rendo? Sarà... ma proprio non ha senso chiederselo, così so che adesso mi alzerò, mi laverò il viso e lascerò che ogni cosa prenda il suo posto, e se poi tutti avranno trovato il loro posto e una sola cosa sarà rimasta in piedi, allora vorrà dire che quella era di più, e che non serve a niente. Butterò allora ciò che non mi serve, e aspetterò che qualcosa senza il mio permesso, accada e mi sorprenda, piuttosto che saperla già in partenza.