- Nulla ci appartiene, nemmeno il nostro corpo, così pensava lui mentre di lei guardava la pelle ormai avvizzita, le gambe senza carne e il seno come due pere secche.
- Che avrà da guardarmi ancora con quei suoi occhi stanchi, pensava lei lì sotto al suo ombrellone, non sente che il sole già lo ha bruciato ancora?
- C’è sempre un senso dietro ogni gesto, e un destino dietro ogni situazione. Perché in quel momento? Perché proprio a me? Perché proprio questa donna?
- Sarà meglio non dargli conto, si è incantato ancora, ultimamente capita ormai di frequente, sarà l'età, poverino.
- No, no, è senz’altro la volontà che c’è in ognuno di noi, la sola che ci induce a scegliere in un modo piuttosto che in un altro, o a desiderare ciò che ci sembra più giusto, più confacente al nostro modo d’essere. Siamo noi gli artefici del nostro destino, non ce ne accorgiamo, eppure col nostro comportamento lo dirigiamo in un senso o in un altro. Per questo sono qui adesso, e con lei dopo tutti questi anni.
- Ancora lì, o bella, non è che gli sta per venire un colpo, sai che vergogna qui in mezzo a tutti, e poi hanno ragione i giovani a non volere i vecchi in mezzo a loro!
- Anche le nostre paure giocano un ruolo fondamentale, nel temere infatti precludiamo le strade altrimenti perseguibili, e di ciò ne siamo consapevoli, eppure pur non volendolo facciamo la nostra sventura. Così forse è successo a me con lei.
Per tanto tempo ho desiderato di starle accanto che ho influenzato inconsciamente i miei passi, le scelte, il comportamento, finché ho ottenuto ciò che avevo sognato dicendo poi a me stesso: “era destino!”. Quale destino, siamo noi gli artefici, noi, quei burattinai dietro le quinte del teatrino chiamato “vita”.
- Insomma, non lo reggo più, almeno mi dicesse che pensa, se pensa, ho i dubbi che lo abbia mai fatto, non faccio altro che pensare a tutto io da quando stiamo insieme e ormai è parecchio, io sempre a pensare alla casa, ai bambini, alla spesa, se non fosse stato per me, chissà da quanto che ognuno avrebbe fatto la sua strada!
- Non si può rimanere indifferenti di fronte ad avvenimenti che in poche ore sconvolgono il normale corso della nostra vita, dapprima lo stupore, poi la riflessione, infine l’abitudine caratterizzano il percorso che inconsciamente intraprendiamo e magari con il tempo dimentichiamo, ripiombando nella quotidianità fatta di piccole cose, di sopravvivenza spicciola. E poi altra coincidenza, altro avvenimento eclatante, e di nuovo la complicata macchina del ragionamento umano si mette in moto per sfornare pensieri, sensazioni, stordimenti, come se non fossero mai stati provati e comunque mai come i precedenti, mai con quella intensità. Siamo noi, quel groviglio di affanni atti a raggiungere chissà chi o che cosa, siamo noi in quell’ammasso di sensazioni dove ardua è l’impresa di riconoscere l’origine che le ha generate. E ancora noi testardi nell’affrontare il bello e il brutto che ci circonda, bramosi anche solo di respirarne i contorni, assaggiarne i sapori ed egoisti ancor più nell’atto di voler tenere qualcosa solo per noi.
- Forse è meglio che mi vado a fare un bagno, mi fa venire i nervi a guardarlo, e non glielo dico nemmeno, tanto ormai a che vale, non lo starebbe a sentire, come non ha mai sentito niente d'altronde.
- Ho voluta tutta lei, mi ha sconvolto l'esistenza, e non l'ha mai capito.