Forse non lo sapeva neppure lui come sarebbe stato, in fondo conosceva solo un modo di vivere, aveva sempre fatto le stesse cose, e sempre dentro di sé trovava una risposta. Così quando incontrò lei sembrava che tutto ad un tratto non fosse più se stesso, non riusciva più a trovarsi nel silenzio e dentro di sé le sue risposte non coincidevano più. E la cosa strana era che tutto questo gli piaceva, si rendeva conto che non poteva farne a meno e ogni giorno era sempre diverso, e quando stava male, perché stava male a vivere una vita che fino a quel momento prima di conoscere lei era fatta di poche cose, poi bastava poco e si ritrovava a sorriderle. Cambiato? Forse, o forse semplicemente era sempre stato anche quello solo che non era mai venuto fuori, e gli piaceva da morire quel se stesso, quell'altro se stesso che se ne andava in giro pensando al desiderio. Come si sentiva? Se avesse ammesso di sentirsi un ragazzino avrebbe riso di un cliché, allora diceva di sentirsi leggero, e non aggiungeva altro, poi magari sulle labbra gli si disegnava un sorriso e quello rappresentava il tutto, quello che non diceva mai a nessuno e solo lei riusciva a coglierlo.
Che tempo fatto di tutto quello senza nemmeno sforzo, così non era mai riuscito a vivere fino a quel momento, e invece poi d'un tratto ecco c'era anche dell'altro. La vita ci sorprende, e questo era costretto a riconoscerlo, un detto come un altro e che a lui suonava assolutamente vero. E niente è più vero di una semplice realtà.