Noi eravamo così, noi eravamo quello.
La nostra vita era ancorata su un lungo e sicuro trampolino. Un trampolino che per noi era sinonimo di rifugio, di sicurezza, preferivamo non rischiare. "Perchè mai , ci dicevamo, tuffarsi , perchè tentare una follia del genere , la brezza si sentiva anche dallo stare in alto , comodamente sdraiati su quel trampolino , certo era una brezza molto inferiore che si riusciva solo a percepire in radi momenti, ma comunque vi era. La prospettiva sotto di noi quale era? Bè era una profonda, immensa piscina, una piscina di cui a stento si riusciva ad intravedere il fondo , una piscina fatta di insicurezze, paure ma anche grandi emozioni, una immensa piscina chiamata vita.
Ricordo ancora il momento in cui decidemmo di rischiare, di vivere , di tentare , insomma di tuffarci ,insieme , mano nella mano, fu una scelta all' unisono , senza ripensamenti , senza rammarico , una scelta decisa e forte proprio come eravamo diventati noi.
Io lo capii subito che ci saremmo dovuti tuffare ,che ció era la cosa giusta , tu invece , con tutte le tue insicurezze, dovevi essere convinta . Ora ho una abile nuotatrice al mio fianco e questa nuotatrice sei tu . Oh ti prego stiamo qui ancora, per sempre, non risaliamo, decidiamo di nuotare fino a quando stremati le nostre forze ci obbligheranno a smettere, galleggiamo fino a quando le nostre dita saranno diventate raggrinzite. Non dobbiamo più avere paura , ci sosteremo a vicenda , in due non c ' è bisogno di toccare il fondo poichè ci si puó sorreggere all' altro , in due non c ' é bisogno di costringere le nostre angosce a dissolversi , in due si puó , in due si è , in due si vive.