Autore Topic: Caro diario  (Letto 399 volte)

presenza

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Caro diario
« il: Luglio 13, 2013, 23:34:30 »
Caro diario,
oggi è stata una giornata particolare. Avevo tanta confusione in testa, e mio marito continuava a ripetermi che le uniche cose che contavano eravamo noi e la bambina. Mi ha portato in giro a passeggiare ed io invece mi vedevo girare da sola. Non sono riuscita a stare ferma un istante, e anche quando era pronto il pranzo non sono riuscita a mangiare seduta. Qualcosa, in testa, mi teneva in piedi, e non riuscivo a darmi pace. Più le ore passavano e più sentivo il mio malessere, sentivo dall'altro lato della stanza mio marito chiamarmi per nome, ma qualcosa dentro non mi dava la forza di rispondere, cercavo ma non sapevo nemmeno io cosa. In verità so che dura da tempo questo mio stato, forse una settimana, mio marito mi ha ricordato ogni giorno di dormire, di lavarmi, di badare alla bambina, ma non ci sono riuscita, oggi nemmeno. Sentivo piuttosto la confusione pressarmi, e dalla confusione volevo uscire e per questo cercavo, sono andata in giro ogni giorno, per tutte le stanze, ma perché non ho trovato niente? E mentre cercavo mi chiedevo cosa volessi trovare e non lo sapevo, oggi non lo so, non lo so perché poi ho visto mio marito dormire e la bambina e ho preso un coltello, e la bambina dormiva, e poi si è svegliata, e mio marito diceva: aiutala, cosa vuole? Io ho pensato sì di aiutarla, non volevo che soffrisse e l'ho colpita e lei piangeva, ed io ho pensato che così l'avrei protetta segnandola col mio amore, e poi mio marito continuava a chiamarmi, perché non stava zitto, e così non l'ho sopportato più e nemmeno gli ho risposto e sono andata in cucina e ho pensato che se mi fossi colpita anche io poi gli altri avrebbero capito che noi eravamo protetti, io e mia figlia e così ho cominciato a colpirmi e mentre lo facevo mio marito ha cominciato a urlare, ha detto: cosa hai fatto alla bambina? Ed io ho dovuto fermare la mia mano, e poi l'ho visto quando è venuto in cucina, mi ha tolto il coltello, perché avevo un coltello? Io volevo morire, perché non mi ha lasciato morire, e perché sono caduta a terra? E poi lui mi ha presa e ho visto il mio corpo pieno di sangue, e la bambina, cosa ho fatto?

Adesso sono qui a letto, e ho tanta voglia di dormire, dei signori con camici bianchi mi hanno detto che mi aiuteranno a dormire, e già mi si chiudono gli occhi, e la confusione sta scemando, sì c'è silenzio adesso, finalmente.   

nihil

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Re:Caro diario
« Risposta #1 il: Luglio 18, 2013, 15:33:22 »
grave dissociazione tra la persona e la personalità, tra la realtà e l'immaginario. Chissà, forse le xoase in certe persne vanno proprio così, si vive una realtà immaginata e si agisce di onseguenza, terribile il risveglio, che a questo punto è meglio che non ci sia. Brava Presenza,hai descritto con semplicità, quella "cosa" che spesso si legge sui giornali. eeek