Non c'è tempo in questa storia, e non ricordo quando sia accaduta, e forse non importa. La chiamo “la mia storia senza tempo” e non ricordo nemmeno da quando la conosco, forse non importa. Sedevo su una panchina vista mare, e d'improvviso vedo un'ombra tra le due finestre, proprio di fronte a me e in pieno giorno. In quel momento qualcuno mi bussa sulla spalla destra e quando mi volto a guardare scopro quell'ombra. Era l'uomo del cocco, quello che va in giro e lo vende a poche lire già tagliato a fettine e sotto ghiaccio. Ed io che già fantasticavo, cose e persone quasi fossi dentro alla finestra, a scoprire l'origine, ad esplorare il mondo. E quello poi l'ho fatto, sì che l'ho fatto insieme alle mie cose, quelle di poco conto in una piccola valigia, quelle di più importanza esposte a vista lì sul tavolo che non uso affatto. Ed ora gli occhi mi si chiudono, è un problema lo so, ed è per questo che voglio parlare subito, e prima che mi riaddormento e non mi sveglio più. Adesso sono attenta e sento tuttavia che le mie palpebre sono pesanti ed io vorrei ordinare a me stessa di non dormire, di stare lì attenta a me stessa...