LA STORIA DI MARINELLA
Marinella sin da ragazzina sognava ad occhi aperti la sua bellissima storia d'amore, come quella tra "Romeo e Giulietta" o altre belle storie da favola.
Lo sognava l'amore e lo aspettava come lo sognano e lo aspettano tutti, in fondo. Però chissà per quale infame destino, che non capita a tutti, no, solo a pochi prescelti che la sorte ha deciso, tutti prima o poi lo trovavano il grande amore, non solo le conoscenti, le amiche, le parenti più belle, più brillanti e affascinanti che, si sa, non potrebbero non trovarlo ! Mentre a Marinella sembrava mancasse sempre qualcosa. Ma, dopo anni, un giorno vide che anche la ragazza bruttina che abitava al terzo piano del suo stesso palazzo finalmente, arrivata a 25 anni e sembrava che nessuno se la filasse mai, all'improvviso si era felicemente fidanzata e da lì a un anno si sposò con tanto di cerimonia nuziale, proprio come quella che Marinella sognava per sé.
Eh ma non si dava per vinta, sapeva di essere ancora giovane e carina. Arriverà l'amore, arriverà ! Intanto si scontrava e perdeva tempo e lacrime inutili con storielle di poco conto anche se sin dall’inizio di ognuna Marinella credeva di aver trovato il suo grande amore; ma no, non era lui. Il principe azzurro sarebbe stato il prossimo. Intanto bisognava cambiare ! Occorreva diventare più affascinanti, più colte, più raffinate; allora sì che lo avrebbe trovato il grande amore, perbacco ! Il suo Principe Azzurro !
E sarebbe stato davvero come lei desiderava: carino, colto, simpatico, magari anche benestante e tanto tanto, ma tanto innamorato di lei che già si immaginava di vivere la scena finale del film "Pretty Woman" !
Così Marinella decise di frequentare gente più colta, raffinata, professionisti; conseguendo altresì titoli accademici. Ed ecco che in questo ambiente, incontrò un uomo interessante, simpatico, gentile, eh ma... non era proprio il suo sogno. E che importava ? Intanto almeno avrebbe avuto un’esperienza di coppia, almeno non sarebbe morta senza aver mai vissuto un amore.
Si accorse presto però che l'amore era ben alto, ed era lontano da come l’aveva sempre desiderato e che in quel modo non lo avrebbe trovato di certo. Delusa, troncò il rapporto con quell'uomo e, in definitiva, cominciò a rassegnarsi all'idea di rimanere per sempre sola, ma il pensiero tuttavia non divenne dolore: sapeva di piacere ancora e inconsciamente sentiva che non tutte le speranze erano svanite.
Il tempo passava però, eppure sentiva quasi di stare bene da sola, inoltre, distratta da mille impegni e problemi, tra cui alcuni anche molto gravi di famiglia, Marinella non pensava più all'amore.
Ad un tratto, un giorno si sentì vuota; la vita le parve inutile: aveva perso il suo significato e lei aveva perduto l'entusiasmo, non aveva più voglia di curarsi.
Poi si accorse che nel mondo, intorno a lei, ancora nascevano belle, bellissime storie d'amore, alcune, tra le più belle, spuntavano proprio sotto i suoi occhi come un ulteriore beffa del destino che non aveva mai avuto pietà di lei, ma che le si era accanito contro sempre di più negandole l'amore.
Pensando a queste storie d'amore, ad un tratto Marinella si sentì soffocare ed il cuore scoppiare e iniziò a piangere, di un pianto prima sommesso, ma che diventò sempre più doloroso, e pianse sempre più disperatamente fino a singhiozzare e a inondare i suoi limpidi occhi chiari e tutto il suo viso di lacrime, e non si fermò più. Non erano lacrime di sfogo, no, perché non aveva più nulla da sfogare Marinella, nulla più da liberare; non c’era più alcuna speranza. Desiderava la morte Marinella, come terra arsa desidera la pioggia. E un giorno, distrutta dal dolore, Marinella si svegliò tra i raggi del sole che intravedeva dalla finestra della camera; si risvegliò da quel lungo sonno che avrebbe dovuto, come al solito, ristorarla e farle riprendere energia per affrontare un nuovo giorno, ed invece, si sentì stranamente decisa, decisa a farla finita. Si alzò lentamente dal suo letto, si avvicinò alla cassettiera, aprì il primo cassetto, prese la boccetta di tranquillanti ancora piena di compresse che fece scivolare tutte in bocca in un solo gesto, poi si diresse in cucina a prendere dell'acqua per inghiottirle, tutte.
Era calma Marinella, e tornò nella sua camera; accostò le imposte perché voleva ancora dormire; si sdraiò sul letto, chiuse per l’ultima volta gli occhi, immersa nella sua tristezza; dopo poco si addormentò.
Marinella lasciò il mondo. Marinella lasciò per sempre la tristezza e il suo dolore.
Nessuno tenne stretta la sua mano mentre se ne andava; nessuno le disse addio.