Seduto nello scompartimento guardava distrattamente fuori...
il treno seguiva la sua strada, le rotaie si snodavano attraversando distese verdi e ponti;
ogni cosa spariva risucchiata all'indietro.
Un ' scusi, è libero?' lo fece voltare svogliatamente a rispondere '-si, certo- più scocciato che altro e pensando ' ci sono solo io, azzarola domandi' ma alzando lo sguardo si rimangiò il pensiero inelegante.
Lei era entrata e stava sistemando i suoi bagagli: capelli lunghi sulle spalle una camicetta rosa... la gonna stretta e lunga e quando girò lo sguardo verso lui apparve il volto più melodioso avesse mai visto;
incorniciati su quel viso spiccavano gli occhi lucenti come un mare in cui anche il marinaio più esperto sarebbe naufragato, un nasino perfetto, 2 labbra eleganti ed un sorriso da sciogliere anche le nevi perenni del cuore di Scrooge.
Si sedette di fronte a lui che, seppur emozionato e, diciamolo pure, nel pallone più totale, tentò un approccio -viaggia da sola?- per poi riflettere ' ma che belìn di domanda ho fatto'!! '
Lei sorrise, e la luce di quel distendersi delle labbra, illuminò lo scompartimento che ora era al buio causa l'ingresso in galleria;
a quel sorriso seguirono le presentazioni, ed alcune disquisizioni sulla quotidianità.
Lui sembrava ascoltare, ed infatti rispondeva, ribatteva, parlava di sé ma in realtà il suo vero io era altrove.. viaggiava, sognava domandarle il numero telefono... domandarle prendere un caffè alla prossima stazione, dove il treno per cambio batteria e rifornimento acqua si sarebbe fermato una mezz'ora buona... e poi... e poi lei avrebbe accettato, si sarebbero rivisti.. avrebbero cenato in un locale intimo, al lume di candela... lei sarebbe arrossita per la sua galanteria e per l'audacia che a tratti dimostrava... avrebbero riso.. giocato... si sarebbero amati...
il treno fischiò annunciando l'ingresso in stazione, Lei si alzò come al termine di una piéce teatrale, quella della vita e del sogno di lui , salutando con un sorriso splendido...
la aiutò a scendere i bagagli e farfugliò un saluto pasticciato, come avesse delle mele in bocca... la seguì sin al predellino riflettendo che a chi si lascia non capita accompagnarsi.
La guardò sparire avvolta nella sua camicetta e nella gonna tra le persone che animavano la stazione.. Lui guardava fuori, ora non più distrattamente.
Il capotreno alzò la paletta, il locomotore sbuffò e riprese il cammino sulle rotaie...