Non ci sono più i miei passi
sul marciapiede,
solo foglie d'acero dai toni
porpora,
mille respiri dormienti
rigano le vetrine,
l'aroma di caffè danza
tra le narici
e si perde nei vicoli,
copri bene le tue spalle
donna,
prima che il vento si alzi
e i rami si chinino al suo volere.
Esile appare ai fari
una tendina di stille, piove,
sui tetti e sulle cose
sugli ombrelli e sulle scarpe,
sui cappelli e sui capelli.
S'ingrossa il muschio sul tufo,
s'intravedono le luci
tra le nuvole di fiato,
s'allungano le ombre sui palazzi
come arditi giocolieri
destati dal sonno,
è arrivato l'autunno.