Gli scrittori, si sa, non sono grandi venditori di se stessi. Sempre persi nelle nuvole di un mondo tutto loro, per presentarsi dovrebbero riuscire a catturare l'intero universo dei loro sogni. E poiché ciò non rientra nelle loro capacità, altro non possono fare che descrivere la scimmietta quale appare agli occhi della gente.
Così m'interrogo: quale scimmietta sono io?
Uno scrittore professionista quale sono stato per dieci anni? No, altri dieci anni sono passati dall'ultima volta in cui ho scritto un libro e io non sono più quella scimmietta.
Forse il vincitore del premio Bancarellino del 99? Ma no, ma no. Chi si ricorda più di quella scimmietta?
Sono stato consulente e poi dirigente in una casa editrice, poi in un'altra... Altre scimmiette. Non sono io quello.
È allora?
Si, lo so chi sono.
Sono la scimmietta che nasce oggi, la scimmietta che apre per la prima volta i suoi occhi al mondo e dice: "Guardate, ci sono anch'io."
Non portò bagagli con me e non ho nulla da offrire. Solo la mia simpatia per tutti voi.
Renato