Autore Topic: Scene da una crepa nel tempo  (Letto 514 volte)

ectobius

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Scene da una crepa nel tempo
« il: Aprile 17, 2013, 15:49:23 »
PEEEeee! PEEEeee!

Lo fa precedere all’acuto della sua voce penetrante, il suono della trombetta, il banditore.

PEEEeee! PEEEeee!
                                         
“E’ ARRIVAT’ LU SANAPURCELL’!”

Le donne scendono dai sottani della cittadella
Il maiale al guinzaglio come un cagnolino
Preoccupate! Le donne!
Sanare una porcella è pur sempre un intervento, teoricamente a rischio E perdere un maiale sarebbe una tragedia... Potrebbe significare fame e malattie.
Lu sanapurcelle in piedi col grembiule macchiato di sangue In un angolo appartato di strada.
Una robusta cassetta di legno, un coltello lungo e sottile affilatissimo, aghi con lo spago: la sua sala operatoria.
Le porcelle tenute ferme sulla cassetta Infilava il lungo coltello nel fianco Urla strazianti!  poi le dita nella breccia sanguinante, ed estrae le ovaie
Urla! Qualche donna in lacrime.
Recide Ricuce con lo spago Tutto in pochi minuti e per pochi centesimi. Si tratta dello stesso intervento che eseguito da un chirurgo su una donna certamente vale un patrimonio... e comporta spesso vero rischio di morte, anche, per la donna Ma non per le porcelle gementi riportate al guinzaglio fino al sottano sulle proprie zampe E mortalità quasi assente!

Sanare un porco maschio è cosa più semplice E ci si s’arrangia da soli, senza l’intervento dello specialista.

Ed è ancora il banditore
che rompe la quiete mattutina.

PEEEeee! PEEEeee!

e urla stridulo facendo sobbalzare i neonati in culla 
(che ce ne sono tanti di neonati di questi tempi)

“LA CARRETTA DE LA PUZZA!!”
Urla!
E la precede di un centinaio di metri, la carretta, il banditore In modo che tutti siano pronti sulla porta con il cantero traboccante.
E vicino ad ogni porta il porco legato ad un anello.
La carretta della puzza trainata da un asino.

Il podestà aveva ha emesso l’ordinanza,
(per sensibilità all’igiene? per Pudore?)
e ha dato l’appalto a Luigg’ Che si avvale della collaborazione, oltre che di due asini, anche di personaggi del calibro di Scignone, Vitone e compagni Scelti ed assunti personalmente da Luigg’ che intrattiene con loro i rapporti più distinti e cordiali. Sono stati scelti tra i frequentatori della cantina dello stesso Luigg’, ubicata in un grosso “sottano” nella piazza, a lato della Chiesa Madre.

All’ingresso della cantina, sulla sinistra, il banco della mescita  con i boccali di terracotta e i mezzi e i quartini di vetro. A destra c’è il salone: una ampia grotta con tavolacci di legno e lunghe panche per i poco pacifici avventori.
Al bancone di solito si alternano anche i figli di Luigg’
E dietro il bancone una sorta di voragine nera di scaloni ripidi  porta alla sottostante grotta dove sono allineate, sui lati, le grosse botti di vino paesano.
Luigg’ si fa vanto di avere il miglior vino del paese Ma tutti sono convinti che in quella grotta vi entri anche molta acqua.
Ma è opera di bene annacquare il fortissimo vino della zona, confida sottovoce Luigg’ Per proteggere dalla distruzione di smodate sbronze tanta brava gente… che sono davvero tutti brava gente… garantito!Ma Hanno anche il coraggio di borbottare! Per l’opera di bene di Luigg’.

Nella cantina vengono serviti, a richiesta, anche formaggio pecorino piccante per incrementare le bevute… e pagnotte di pane, per proteggere gli stomaci certamente ulcerosi.E comunque spesso le serate, a causa del vino e dell’abitudine alla zella nel gioco delle carte, finiscono a taccarate.
I frequentatori più assidui della cantina sono i facchini della “caravana facchin’”. E il più famoso e simpatico avventore è Dante. Un omone grande e grosso che abita sulla Cittadella Sempre allegro Che ama raccontare, nelle allegre serate di cantina…e con i particolari più piccanti e stuzzicanti… le mille avventure amorose che a suo dire avrebbe avuto con le donne dei paesi del circondario. Del circondario! Meglio evitare di far riferimento alle avventure con le donne locali! Le deve rispettare, le donne locali! almeno col silenzio del gentiluomo per evitare complicazioni sfocianti sempre in risse furibonde…

“Le donne sono tutte puttane!… eccetto le mamme e le sorelle!”…
Questo è il motto!

(Quale altro posto per fare lo sberleffo al male di vivere, che la cantina di Luigg’?)
(Chiusa la parentesi!)
 
Dunque la carretta!… E’ un grosso cubo di metallo con ruote e stanghe e raccoglie tutta la merda dalla cittadella senza fognature. E dove non può arrivare la carretta, arriva il secondo asino di Luigg’ con due contenitori in groppa che vengono poi travasati nella carretta.
E ne raccoglie di merda!... anche nella parte bassa del paese.
Dai sottani senza cesso.
E’ marrone di ruggine, la carretta, e sembra la trasudi la merda che contiene.
Molta della produzione però sfugge alla carretta Ché si ha per molti l’abitudine di farla all’aperto, la strazzata Nei campi dietro un cespuglio, rischiando l’assalto dei ragazzi.
All'ingresso del campo, a faccia fronte della chiesa della Incoronata, hanno piantato un cartello:

“VIETATO FARE A CESSO”

E quando li wuaglun’, che vengono anche definiti “i delinquenti”... ed sono pressoché tutti i ragazzi del paese... scorgono un gruppo di caganti, che la fanno sempre in gruppo... una specie di rito ad orario fisso, tutti sincronizzati, allora li wuaglun’ levano l’urlo: domanda e risposte.

“CHI TIRA LU SURC’? ”...
“L’ARAT’! ”...
“E FUOCO A CHI CACA!”.
 
E giù pietre!
Loro!
I caganti, i calzoni tenuti sollevati all’inguine con una mano e l’altra agitata a minacciare:
“FIGLI DI PUTTANA!”
 tentano di rispondere a chiancunate.

nihil

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Re:Scene da una crepa nel tempo
« Risposta #1 il: Aprile 17, 2013, 20:26:47 »
bellissime storie, che si snodano di personaggio in personaggio, come una collana ormai divenuta  antica. Ma perchè operavano le porcelline? dalle mie parte, non mi pare si usasse. I galli sì, quello lo faceva la mia tata. E i maiali uccisi con lo spillone, li ricordo, e anche i conigli e le galline.