Senza dubbio il bar dell’Università ha prezzi modici se confrontati con quelli dei bar “normali” di Napoli. Infatti il caffè costa 50 centesimi invece che 80, il cornetto 60 centesimi invece che 1 euro, ma a me non importa e continuo a frequentare il bar di Massimo nelle pause dallo studio.
Il suo caffè corretto che ti dà quel piacevole brillio è insuperabile, la compagnia è allegra e rumorosa al punto giusto e tra una rissa e l’altra non ci si annoia mai.
Purtroppo un brutto giorno suddetto bar venne chiuso dalla pula per problemi di igiene e così fui costretto a frequentare il bar dell’Ateneo. Madònnamiabbella che ambiente!! Pieno di noiosi secchioni e fighetti con un caffè così annacquato che sembrava di bere l’acqua della fontana di Trevi.
Dopo averlo provato un paio di volte rinunciai alla energizzante bevanda nera e optai per un bel Martini bianco senza oliva, ma con la scorza di limone.
Lunedì scorso decisi di bere il Martini al tavolino invece che al bancone perchè volevo leggere con calma un’interessante conferenza di Heidegger sull’essenza della filosofia.
Passato qualche minuto, mentre ero immerso in riflessioni sull’armonia del logos, la mia attenzione fu attirata da un cartello appiccicato al muro con lo scotch. In caratteri cubitali rossi c’era scritto:
GENTILE STUDENTE, PER QUALCHE MINUTO SARO’ SOLO TUO! FA CHE ANCHE GLI ALTRI MI TROVINO COME TU VORRESTI TROVARMI. GRAZIE.
"Uhm, è troppo giusta sta cosa!", pensai. Presi il cellulare dalla borsa e chiamai Marta; nota e procace prostituta di Forcella.
Quando arrivò la feci accomodare al tavolino, ordinai due wisky, pagai il conto alla cassa, diedi 50 euri a Marta e me ne andai.