Autore Topic: Internet e la privacy  (Letto 339 volte)

Nuvolone

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Internet e la privacy
« il: Aprile 04, 2013, 18:29:20 »
È sempre meno possibile far rispettare la privacy quando si naviga in internet. È proprio di questi giorni la notizia che Google è stata accusata dai paesi europei di non garantire la privacy degli utenti che, ignari e pur non volendo, offrono sin troppe informazioni. Mi sono accorta che è una continua battaglia tra noi utenti un pò più accorti che cerchiamo di tutelarci, e "loro" che fanno di tutto per aggirare anche le leggi in tutela della riservatezza dei dati. Gli stessi produttori di software dovrebbero essere più responsabili (al di là dei facili guadagni) nel fornire il mercato di prodotti che tutelino (perché è possibilissimo) la privacy di chi li usa.
Dovremmo indignarci di più e protestare apertamente.
« Ultima modifica: Aprile 05, 2013, 21:47:18 da Nuvoletta »

Faber

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Re:Internet e la privacy
« Risposta #1 il: Aprile 05, 2013, 14:25:30 »
Hai ragione. La privacy (ovvero il diritto alla riservatezza) è costantemente aggirato in internet (in particolare), come altrove in mille modi e con mille astuzie.
Qualche giornalista tempo fa, aveva gridato l'allarme in questo senso, anche attraverso il web, ma...nulla di fatto, o quasi.
Manca, questo purtroppo è vero, non solo una'attività di controllo centrale, nazionale e non, ma mancano anche le leggi internazionali a tutela del sacrosanto diritto alla "non divulgazione ed uso dei dati sensibili personali". E qui che casca l'asino, come si suol dire: poichè tra le pieghe delle leggi (poche) esistenti, ci sono mille interpretazioni di tipo "bizantino" che possono essere chiamate a sostegno di attività poco "legali", che riguardano gli utenti. Soprattutto quando questi sono del tutto ignari o poco informati, circa i loro diritti a tutela della benedetta privacy.
La questione, se si vuole, non è di poco conto e Nuvoletta bene ha fatto a ricordarcelo con il suo intervento sul forum.
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L'uomo non può creare nessuna opera che sopravviva ad un libro

nihil

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Re:Internet e la privacy
« Risposta #2 il: Aprile 08, 2013, 09:14:30 »
La privacy è diventata una barzelletta! L'unica soluzione è stare in guardia, non svelare nulla di noi che ci può compromettere, e non parlo di qualcosa in particolare, ma per esempio il datore di lavoro ormai controlla cosa dice il rete il suo sottoposto e può diventare una faccenda a rischio. Per questo motivo, il minimo che si possa fare è usare un nick. E ciò che si dice in rete rimane per sempre.

piccolofi

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Re:Internet e la privacy
« Risposta #3 il: Aprile 10, 2013, 09:46:43 »
Tutto giusto.  In compenso, ti sbattono sul muso la privacy per mille scemenze e laddove costituisce o una rottura o una fregatura.
Volete un esempio proprio terra terra, forse da poco ma che ha soggettivamente pur sempre il suo valore?
Ecco qua.  Ad un certo punto dell'anno in ogni ufficio bisogna comunicare il periodo di ferie desiderato, in modo che poi il dirigente possa metter giu' il piano ferie che comprende tutti.  Bene, io qs. anno sono stata chiamata dal mio, che mi ha detto che ero in conflitto con altri, che lo stesso periodo era troppo gettonato, che lui non sapeva come fare ad accontentare tutti, e cosi' la conclusione e' stata che a me ha dato una settimana, intervallata da un'altra settimana lavorativa, e di nuovo una settimana di ferie : insomma, mi ha spezzato le ferie in modo che, piu' che ferie, saranno stress.  Al che gli ho chiesto di poter sapere con chi " confliggevo ", in modo da poterci eventualmente mettere d'accordo e trovare una soluzione. Infatti non sempre chi indica, ad es. una settimana, e' vincolatissimo proprio a quella, ma magari e' disponibile a spostarla.  Niente da fare : sorridente, bonario, mi ha ribattuto che no, lui non me lo poteva dire, c'e' la privacy, che comunque se credevo potevo provare a parlare con altri..  " Ma con chi parlo se non so di chi si tratta? "  " Eh, puo' chiedere se le comunicano il loro periodo.. "  "  E se la gente, sempre per la privacy, rifiuta di dirlo? "
Conclusione, niente di fatto, mi devo tenere la fregatura. E vi lascio trarre anche altre conclusioni.
Il punto e' questo, ovviamente : nel momento in cui, per la privacy ( quella presa per i fondelli di privacy, che si tira in ballo solo quando fa comodo ), i dipendenti di un ufficio non possono sapere l'uno dell'altro, e nel caso specifico le ferie accordate all'uno e all'altro, anzi nero su bianco il quadro generale delle ferie, come e' possibile metter a fuoco la parzialita' e i favoritismi?
Come si giudica l'equita' ( o almeno lo sforzo di equita' ) di un dirigente, se avviene tutto sottobanco e nessuno puo' valutare niente se non a posteriori?
A posteriori, ossia a fine periodo feriale ( sempre per rimanere sull'esempio che ho portato ) si vede chi ha avuto di piu' o di meno, un trattamento oppure un altro, ma....e' troppo tardi ! 
E se protesti ( sempre inevitabilmente a posteriori ), ti senti ammannire ragioni varie, insomma ti danno magari la caramellina da fessi, e possono anche spingersi a prometterti che pero' l'anno dopo ne terranno conto che sei stato sfavorito e magari....
Campa cavallo che l'erba cresce.  Anche la memoria ha un limite, e l'anno dopo il dirigente non ricorda purtroppo di averti promesso nulla di simile.
Quando poi il dirigente cambia ( cosa che da noi ultimamente e' avvenuta gia' tre volte in tre anni ), la storia si ripete.
Nessun controllo, c'e' la privacy.  Dunque in realta' sono dei rais, incontrollati perché l'Ente ha ben altre grane e non ci pensa proprio a confliggere ( per chi poi? ) coi suoi dirigenti.
E ad ogni modo sarebbe tutto intempestivo e peregrino, concretamente poco utile.
E' in tempo reale che si dovrebbero avere le informazioni atte a provare quantomeno a difendersi.
Scusate se mi sono dilungata sul caso mio, ma anche le situazioni concrete, al di la' dei concetti, aiutano a vedere le magagne di certi moderni " totem " come e' quello della privacy.
Una privacy dall'alto e da chi ha i mezzi violata mille volte.
Insomma, i cittadini qualsiasi si trova sempre il modo di fregarli, oltretutto ammantandosi di alti concetti e di pretese false tutele.
« Ultima modifica: Aprile 10, 2013, 09:48:25 da piccolofi »

nihil

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Re:Internet e la privacy
« Risposta #4 il: Aprile 11, 2013, 14:00:25 »
la privacy funziona solo quando qualcuno la fa presente, in questo caso è pure ridicolo, perchè tu saprai certamentye chi è in servizio in quel periodo e chi no. Non credo che  sindacalmente si possano spezzare le ferie così, mi pare che ci sia la regola che il lavoratore ha diritto a 15 giorni consecutivi e il resto ( per pura sfiga) te le può dare il datore di lavoro quando gli pare. Ma perchè allora non sposti completamente le ferie e ti godi la 15ina?  ::)