Autore Topic: L'assenza di un governo non aiuta a uscire dalla crisi.  (Letto 472 volte)

Faber

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L'assenza di un governo non aiuta a uscire dalla crisi.
« il: Aprile 08, 2013, 18:52:24 »
Questa mattina il Dr. Davide GIACALONE , nel corso del suo intervento su RTL 102.5, ha ricordato in buona sostanza due cose:
- nello scorso anno, rispetto al 2011, sono andati persi circa 1.000.000 di posti di lavoro, ben il 14% in più;
- la pressione fiscale cresce e raggiunge anche il 50 - 52% dei guadagni (praticamente si deve lavorare o produrre sino a giugno (o comunque per circa sei mesi l'anno) solo per pagare le tasse. Si consideri ancora che i consumi continuano a scendere, in barba ad ogni indicazione che deriva dalla politica che parla, invece, di una possibile ripresa entro giugno del corrente anno.
Come se tutto ciò non bastasse, si deve ancora precisare che il Governo ha dato mandato per il pagamento dei suoi debiti, sì è vero, ma solo per il 40% della somma totale entro la fine del 2014; questo significa che il restante 60% del debito verrà pagato tra il 2015 ed il 2016!! Un dato su cui riflettere in quanto, se si considera che, notoriamente, le strade da seguire per uscire dal pantano della crisi sono: 1.diminuire la pressione fiscale (il livello attuale è sconsideratamente alto); ". aumentare la circolazione del denaro, anche attraverso il pagamento dei propri debiti, da parte dello Stato, ben 9 mld. di Euro. Che non sono certamente pochi e darebbero fiato al mercato nazionale; 3. rivedere in sede di comunità europea le regole sul disavanzo (il rapporto del 3% rispetto al pil nazionale) attualmente non più praticabili da parte di quasi tutti i Paesi comunitari. Un ammorbidimento delle regole, attualmente sostenute dal solo governo tedesco, servirebbero a rilanciare le singole economie e, in ultima analisi, tornerebbero vantaggiose per la stessa Germania, poichè i destini di tutti i Paesi europei sono legati a filo doppio tra loro: notoriamente il default di un Paese trascina in basso anche gli altri!!
Questa la situazione, seppur tracciata in breve. Il punto è che abbiamo bisogno di un Governo, e subito. Un organo che possa prendere quelle decisioni che sono diventate irrimandabili e assolutamente necessarie, non solo per la ripresa dell'economia, ma vitali per la stessa sopravvivenza della democrazia nel nostro Paese come nel resto d'Europa. La propaganda politica cui stiamo assistendo in questo periodo è inutile e ovviamente sterile di soluzioni. Nessun partito o movimento escluso, per la semplice ragione che i parlamentari, una volta eletti, hanno il DOVERE di legiferare e governare in nome di coloro i quali li hanno eletti. Tutto questo non sta accadendo a causa dei tatticismi politici che non stanno portando a nulla, se non al vuoto e all'assenza di idee. Termino questo mio intervento ricordando che, come avvenuto nel passato (faccio riferimento alla crisi mondiale del 1929 e alle crisi economiche degli ultimi 30 anni) nei periodi di debolezza politica, le nazioni divengono bersagli appetibili per i movimenti speculativi, che a tutto portano tranne che a beneficio del Paese soggetto all'azione speculativa in argomento.
"Tutte le anime sono immortali. Ma le anime dei giusti sono immortali e divine" Socrate

L'uomo non può creare nessuna opera che sopravviva ad un libro