Autore Topic: Eroi di paese  (Letto 634 volte)

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Eroi di paese
« il: Gennaio 09, 2013, 09:26:39 »
EROI DI PAESE


Era l’anno della strage del treno Italicus  e   la gente cominciava a non fidarsi più delle facce strane e a guardarsi intorno con diffidenza, cercando di individuare il possibile cattivo.
 Il terrorismo era ancora una novità.
 Fu appunto in questo clima di sospetto e curiosità che quella mattina le quattro persone che sedevano sul muretto a prendere il sole primaverile, videro e tacquero.
Ognuno di loro guardava e taceva.
Nessuno  aveva il coraggio di prendere la parola, temendo  forse di cadere nel ridicolo dando corpo ai sospetti e alle paure che c’erano negli occhi di tutti i presenti.
Così passò un quarto d’ora e i quattro personaggi, vecchi contadini col vestito della pensione e il cappello di paglia, stavano distrattamente al sole e guardavano la borsa misteriosa, d’aspetto anonimo, scura,  forse gettata da un’auto in corsa proprio in mezzo alla curva della strada.
Finalmente Alvaro disse a bassa voce per non spaventare gli altri e  sé stesso:”Per me lì dentro c’è una bomba!”
Gli altri lo guardarono con gratitudine per aver rotto il silenzio e assentirono saggiamente.
Il silenzio ritornò: ora che avevano affrontato la cosa, bisognava però agire.
Parlò Gerolamo, che era il più vecchio e voleva avere anche lui il suo momento di coraggio e disse con grande originalità:”Che si fa?”
Tutto si svolgeva al rallentatore, come in un sogno mal riuscito.
E se si fosse fatto finta di niente?
Già, ma il paese poteva saltare in aria e chi di loro avrebbe voluto la responsabilità di  creare orfani, famiglie distrutte , vedove e lacrime ?
 Dei vedovi nessuno parlò.
 Cominciarono a parlare tutti insieme, senza mai avvicinarsi però alla borsa, ognuno proponendo qualcosa, tranne forse la più semplice, come chiamare i carabinieri.
A poco a poco si resero conto che la loro avventura di saggi del villaggio era finita ancor prima di iniziare! Nella loro semplicità di vecchi contadini, non sapevano cosa fare.
Alla fine decisero di chiamare il Signor Giuseppe.
 Era l’unico del paese che chiamavano Signore, perché era uno venuto dalla città, una persona istruita e colta con la casa piena di libri . Era anche simpatico e non li aveva mai trattati con  la condiscendenza di chi si sente più importante, come di solito facevano i villeggianti che arrivavano d’estate.
Il Signor Giuseppe arrivò sulla sua cinquecento blu; piccolo, magro come un chiodo ciucciato, barbetta ancora nera e due occhi ironici che scrutavano il mondo.
I quattro eroi spiegarono la faccenda della bomba che giaceva ormai da tempo in mezzo alla strada e pendevano dalle labbra del Grande Giuseppe, come colonnelli alla presenza del generale.
Il signor Giuseppe carpì immediatamente l’anima della situazione   e si congratulò con loro per la coscienza civica dimostrata e confidò loro che in tempo di guerra era stato proprio artificiere; avevano indovinato in lui la persona adatta alla faccenda.
In realtà era stato infermiere in una caserma in periferia di Roma e non aveva mai “contattato” una bomba in vita sua, ma lì per lì gli dispiaceva deludere le aspettative dei quattro eroi.
Non disse nemmeno che tutta la storia era semplicemente assurda: cosa mai avrebbero ottenuto i terroristi a lanciare una bomba in una strada dove non passava mai nessuno e che portava a un paesino di 80 anime, 6 galline e un’edicola aperta a giorni alterni?! Ah già, c’era anche un ciliegio in piazza della chiesa.
Il signor Giuseppe prese quindi con mille precauzione la famosa borsa, la caricò sulla sua auto e tra grandi saluti e quello spirito di solidarietà che unisce i combattenti, partì alla volta dei carabinieri.
 Cosa conteneva la borsa? Le solite cose ed era semplicemente caduta del tetto di un’auto, dove era stata distrattamente appoggiata. 
Il signor Giuseppe non lo rivelò mai ai famosi eroi, che per anni raccontarono all’osteria di quella volta che in un tiepido giorno di primavera  avevano salvato il paese dallE bombE,  in pieno tempo di pace.
Una pace che comunque  si rivelò ben presto  in fase terminale.


piccolofi

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Re:Eroi di paese
« Risposta #1 il: Gennaio 14, 2013, 17:47:47 »

  Simpatico quadro di paese, che a me sembra sotto sotto il vero quanto amato protagonista,
  raccontato con piacevolezza e arguzia nei suoi..cardini umani.
  Un'altra storia di Nihil e dei bonari e semplici tipi umani che predilige.

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Re:Eroi di paese
« Risposta #2 il: Gennaio 14, 2013, 20:26:22 »
Grazie Picco, sì, mi piacciono le storie che girano intorno ai semplici, che poi sono i più. ;)

Brunello

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Re:Eroi di paese
« Risposta #3 il: Marzo 08, 2013, 15:03:33 »
Veramente bello, mi era sfuggito!

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Re: Eroi di paese
« Risposta #4 il: Marzo 11, 2013, 20:20:03 »
male, malissimo, caro Brunello, come hai fatto a dormire tranquillo avendo perso questo capolavoro? blisss

ectobius

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Re:Eroi di paese
« Risposta #5 il: Aprile 15, 2013, 06:25:37 »
E' reale! e perfetta la descrizione.

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Re:Eroi di paese
« Risposta #6 il: Aprile 15, 2013, 08:02:00 »
grazie ectobius.  ;)