Di suoni felpati al di là delle porte, sui vetri le gocce e le luci di fuori. Il bagnato di strada si confonde al balcone e le macchine piangono tutt'intorno al vialone. Alle piante le foglie ed i fiori invernali stanno fuori e dal freddo si riparano insieme tutte strette tra loro come fossero su un autobus affollato durante l'ora di punta. E di gatti nessuno per fortuna al riparo ogni tanto un'occhiata stanno lì sotto ad aspettare.
Ha l'ombrello un passante si confonde alla notte e cammina sì svelto per raggiungere cosa forse casa o là un androne e al riparo si mette nell'attesa che spiove. Poi le gocce si placano forse è solo per poco e di nuovo si sentono forti e chiare sul suolo, su nel tetto di casa e dovunque e in ogni luogo, bagna ancora quest'acqua e mi piace guardarla e sentirla nel vuoto.