Autore Topic: Non perdere  (Letto 238 volte)

presenza

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Non perdere
« il: Febbraio 08, 2013, 12:08:59 »
Non perdere mai la speranza nell’inseguire i tuoi Sogni,
perché c’e’ un’unica creatura che può fermarti,
e quella creatura sei tu.
Non smettere mai di credere in te stessa e nei tuoi sogni.
Non smettere mai di cercare,
tu realizzerai sempre ogni cosa ti metterai in testa.
L’unico responsabile del tuo successo
o del tuo fallimento sei tu, ricordalo…
ogni pensiero o idea pronunciata a voce alta viaggia nel vento,
la voce corre nell’aria, cambiandone il corso.
Se sei brava da udire abbastanza,
tu potrai ascoltare l’eco di saggezze
e conoscenze lontane nel tempo e nello spazio.
Tutto il sapere del mondo e’ a disposizione di chiunque sia disposto
a credere e a voler ascoltare.
La libertà e’ una scelta che soltanto tu puoi fare:
tu sei legata soltanto dalle catene delle tue paure.
Non e’ mai una vera tragedia provare e fallire,
perché prima o poi si impara, la tragedia e’
non provarci nemmeno per paura di fallire.
Mentre noi possiamo orientare
le nostre mosse verso un obiettivo comune,
ognuno di noi deve trovare la sua strada,
perché le risposte non possono essere trovate
seguendo le orme di un’altra persona….
Se tu puoi compiere grandi cose quando gli altri credono in te,
immagina ciò che puoi raggiungere
quando sei tu a credere in te stessa.
                        (Peter O’Connor, da “Ali sull’oceano”)
 

patriziagiangregorio

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Re:Non perdere
« Risposta #1 il: Febbraio 08, 2013, 16:51:23 »
Parole che danno una carica incredibile

Doxa

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Re:Non perdere
« Risposta #2 il: Febbraio 11, 2013, 19:10:27 »
Autorealizzarsi o rimanere dove si è insieme ai rimorsi ed ai rimpianti ?

Provare ad essere felici è un diritto, ma soprattutto un dovere per non morire spiritualmente, lentamente….

Una caratteristica propria dell’essere umano è il suo bisogno di evolvere.

La persona che evolve si trasforma continuamente sul piano psichico, affettivo, artistico e spirituale.

Realizzarsi significa sviluppare le proprie attitudini, i propri talenti, per arrivare a compiere ciò per cui siamo destinati.

L’individuo con le sue azioni o reazioni “scrive” un capitolo della propria “storia” e quando riflette capisce di essere il risultato di un complesso intreccio di azioni compiute, di condizionamenti familiari o sociali, di influenze derivanti dall’esser nato e cresciuto in un determinato luogo, di appartenere ad uno strato socioeconomico.

Quando fa dei bilanci della propria vita, pensa al proprio passato e si pone interrogativi,  rielabora, ricostruisce continuamente la propria “storia” personale, diventando “storico” di se stesso.

Raccontare di sé. Della propria vita, dei propri ricordi, dei successi e delle sconfitte, dei sentimenti, delle paure, degli amici e degli amori,… La letteratura è ricchissima di racconti autobiografici, di personaggi famosi o no. Ma in generale, si tratta sempre di una letteratura affascinante, perché davvero “ogni vita, è degna di un romanzo”.  Leggendo un racconto autobiografico si possono capire spesso molte più cose di un individuo.

Ritornare con la mente su sentimenti vissuti tempo addietro, ci fa capire il motivo di scelte che forse oggi non faremmo più. Per i quali invece, sempre, esiste una spiegazione.

Ricordare cose lontane della propria storia per conoscerci meglio. Dare risposte a vecchie domande. Per questo, l’autobiografia è una forma di auto-formazione permanente, per qualunque età.

Scrivere la propria storia, o periodi della  propria vita, o frammenti sparsi di essa, di persone che abbiamo incontrato, di momenti vissuti, ci aiuta a trovare spiegazioni fino a quel momento rimaste nascoste. E’ una forma di autoanalisi.

Riuscire a porre fuori da noi quello che può essere un problema che ci fa soffrire, può essere un modo per vederlo sotto luci diverse. A volte, la scrittura è sufficiente per farci vedere le cose in maniera completamente diversa. Con ironia, con meno pesantezza. Quasi con una nuova capacità di prenderci in giro da soli, o almeno, di prenderci meno sul serio.

Ci sono forse tanti ricordi belli che abbiamo dimenticato, gli esercizi della memoria, ci aiutano a ritirarli fuori.

Ricordare per narrare, per un proprio spazio di solitudine e silenzio, per dedicarci solo a noi stessi.
Narrare, e quando i nostri scritti sono condivisi con altri, significa offrire la possibilità di  farci conoscere così come noi ci percepiamo.

Leggere di esperienze avvenute, scritte in prima persona, è infatti una grande fonte di insegnamento, per chi può trovarsi in situazioni analoghe (di malattia, di violenza, ecc).

Narrare di sé, aiuta ad acquisire sicurezza, a superare la paura del giudizio degli altri.