Un palcoscenico, tendaggi di broccato rosso e oro si aprono uno dopo l'altro, e lei con quel suo abito bianco e dalla gonna ampia cerca qualcosa, forse qualcuno e si perde in mezzo a quel rosso. In punta di piedi avanza e la sua mano in avanti, chiude gli occhi, sente il profumo, sente il fruscio della stoffa, e più apre e più si perde nel vortice dei colori, rosso e bianco e oro e poi si ferma. Con gli occhi chiusi, una carezza la sfiora, una mano si posa, e si sente attirata, attratta da quella forza, da quella dolcezza e dalla carezza.
Tutto è.
E' l'armonia di un ballo, due corpi uniti nella musica, un movimento solo
E' un secolo di contraddizioni e di piaceri infiniti, di regole e dolcezze al quale appartenere per viverle e sentirle
E' vita senza niente prima e dopo e solo nell'attimo della sua musica
E' silenzio dal frastuono, è congedo dal rumore
E' amore nel suono
E' lui, la sua essenza che vaga e cerca, è lei la sua presenza e la ricerca
Un infinito di scene una dopo l'altra, ora è paesaggio di fiori e prato, immensa distesa nella quale perdersi è tutt'uno col ritrovarsi, il vortice di quella gonna ampia che sfiora i ciclamini, solo natura nella naturale armonia dei gesti.
Ora è un palazzo, una stanza dopo l'altra, una stanza dentro l'altra, un pavimento di marmo decorato mentre quella danza di corpi sfiora i disegni e il collo riverso di lei, il viso a guardare i soffitti decorati, scene di primavera, veli impalpabili, angeli e putti, fanciulle in amore.
Ora è una pagina dopo l'altra, uno sfiorare di fogli bianchi incisi dalla musica, dal suono di quei segni, da quella mano che compone e dallo sguardo che guarda occhi fissi negli occhi mentre il desiderio di un bacio si compie, ardente e forte come solo può il bacio, intenso e piano.
Non c'è fine.
http://www.youtube.com/watch?v=15V74Qfzk_I