Autore Topic: L'Italia, gli italiani e la nostra storia più recente. Una riflessione.  (Letto 370 volte)

Faber

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Una riflessione, giusto in questo periodo di acquisti e scambio di cadeaux per il Natale imminente.
Noi italiani, negli anni che seguirono la fine delle 2^ guerra mondiale e la nascita della Repubblica in luogo della monarchia sabauda (colpevole di aver favorito il fascismo, le leggi razziali e l'entrata in guerra) abbiamo attraversato un periodo storico che ci ha visto crescere come popolo: dal punto di vista culturale, economico e politico.
Grazie al piano di ricostruzione e di aiuto economico americano (piano "Marschall") nel giro di un ventennio siamo riusciti a ridare un sistema produttivo e concorrenziale al nostro Paese.
Questa é la storia. In tempi più recenti, superata e dimenticata "la fame" atavica ed il bisogno di lavoro, ci siamo abituati al superfluo. In altre parole, tutti coloro che non hanno più vent'anni (da un pezzo!) ricorderanno che un tempo nelle case degli italiani, quando andava bene, c'era un solo telefono, una televisione ed una macchina. Negli anni 70", tutti assaporammo l'idea che la crescita economica potesse andare avanti indeterminatamente. Seguirono gli anni 80" con la sensazione che tutto fosse possibile, compreso l'idea che tutto si potesse "bere" (come "La Milano da bere" di un nota pubblicità!) e quindi: in ogni famiglia spuntarono più televisori, più telefoni e cellulari e diverse macchine. La conseguenza di questo vivere al di sopra delle reali possibilità, è stata la tendenza ad indebitarsi sempre più e a risparmiare sempre meno. Uguale sorte è toccata al nostro Stato, per tutta una serie di ragioni e scelte sbagliate, quando non anche la diffusa cattiva abitudine di far finta di amministrare "la cosa pubblica" con lo scopo non dichiarato (ma a tutti arciconosciuto) di rubare il denaro pubblico. Oggi, l'Europa ed il sistema delle Banche hanno imposto un freno alla spesa pubblica ed un piano di rientro che, come conseguenza, ha fatto contrarre i consumi e la disponibilità a spendere da parte degli Enti pubblici. Non voglio dilungarmi nella descrizione di situazioni che tutti noi stiamo vivendo sulla nostra pelle, ma solo richiamare alla mente di chi mi legge le immagini di un Paese che è stato capace di rinascere dalle proprie ceneri; di un Popolo che, pur di lavorare e progredire, ha affrontato la sofferenza e, qualche volta, l'umiliazione, dell'emigrazione e della lontananza dai propri affetti e dalla propria terra. Abbiamo, tutti noi, le qualità per essere ancora, e nonostante le condizioni avverse dell'economia mondiale, un Paese che sa creare e produrre la "Qualità", la "Fantasia" di quel made in Italy che tutti ci invidiano (e copiano). Smettiamola di piangerci addosso. Diamoci un Governo che sappia far politica, capace di amministrare con sapienza la "res pubblica", restituendo dignità e considerazione all'Italia ed agli italiani. Come saggiamente ricordava il grande Benigni, un paio di sere fa in televisione, leggendo e commentando la nostra "Costituzione", i Padri della Patria (quelli eletti con la riforma costituente del 1946) seppero scrivere, con lungimiranza, una delle Costituzioni più "Belle" al mondo, tale che l'Onu ne prese spunto per riscrivere la propria! Dalla Storia abbiamo imparato che ciascun Popolo è sovrano nel proprio territorio, dandosi delle leggi e delegando la propria sovranità ai suoi rappresentanti, che la esercitano in Parlamento, con le forme ed i limiti imposti dalla stessa Legge Costituzionale. Forse, abbiamo dimenticato che eleggendo al parlamento Uomini e Donne che non meritano di essere i nostri rappresentanti, noi per primi consapevolmente togliamo forza e credibilità al nostro sistema Paese. In altre parole, lo condanniamo ad essere poi sfiduciato dalla Storia e dai fatti. Non è ancora troppo tardi per tornare a sedere, in condizioni di parità, al tavolo dei rappresentanti della Commissione europea al fine di non dover "subire" le decisioni ma di poterle assumere in regime di democrazia e libera sovranità.
"Tutte le anime sono immortali. Ma le anime dei giusti sono immortali e divine" Socrate

L'uomo non può creare nessuna opera che sopravviva ad un libro

patriziagiangregorio

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Re:L'Italia, gli italiani e la nostra storia più recente. Una riflessione.
« Risposta #1 il: Dicembre 19, 2012, 21:27:52 »
Anche io ho seguito Benigni e mi e' piciuto molto,ha detto delle cose interessanti e ha dato un po' di coraggio a noi italiani.Tuttavia,in questo periodo che stiamo vivendo,c'e' troppa amarezza per quello che la classe politica ha fatto in passato e continua a fare.L'italia,si trova a vivere un momento di grande recessione e credo che un po' tutti siamo sfiduciati per l'operato della nostra classe politica.Certo sarebbe opportuno farci amministrare da persone valide,ma io non ne vedo in giro.L'Italia e' un paese bellissimo che in tanti ci invidiano,ma se andremo avanti cosi'rischieremo di essere fagogitati da qualche altro Stato,che tristezza. :'(

ciro

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Re:L'Italia, gli italiani e la nostra storia più recente. Una riflessione.
« Risposta #2 il: Dicembre 20, 2012, 06:59:11 »
Tutto vero quello che dite, ci siamo allargati un po’ troppo  ma molti sono siallargati molto di più, e sulle nostre spalle. Ritornare con i piedi sulla terra non ci farà male. Verrebbe voglia di dire che la soluzione è cominciare a privarci di tutto il superfluo e contenete anche il necessario e in parte, volente o nolente, ciò accadrà, ma questa soluzione ha il rovescio della medaglia. Tutto quello che non acquisteremo si trasformerà in azienda chiuse, disoccupazione, minor gettito fiscale, depressione sociale e personale  ammortizzatori sociali pagati da tutti e inesorabile aumento delle tasse, pagate dai soli noti,  che porteranno sempre più italiani alla miseria . Una spirale che porta verso il basso e che fior di economisti al governo non hanno saputo prevedere. Ignoranti contadini e massaie invece sì. Intanto hanno saputo conservare ed ingrassare i loro privilegi. Pensioni d’oro vitalizi sono solo la punta dell’iceberg.
La mia semplice ricetta lontana dalla saggezza millenaria contadina?
Se io non so pescare e il pescatore che mi siede accanto riempie il suo secchio non mi resta che chiedere consigli con umiltà al buon pescatore e pian piano cominciare a pescare anch’io. Dire che la mia ignoranza è cultura dei miei avi o del mio popolo è stupidità se detta in buona fede, delinquenza se è una scusa per non cambiare niente, rubando ai povere per dare ai ricchi. Se pure fosse vero che tutti gli italiani sono imbroglioni, sfaticati e mangia spaghetti sarebbe cosa seria che cambiassimo diventando persone serie( la maggior parte lo sono già ma fa comodo pensare che la cultura italiana sia vista così e ritenuta immutabile per permettere ad alcuni di sguazzare meglio nella farina, quella prodotta dagli altri con fatica )
Se annullassimo tutte le nostre leggi arrugginite e buone solo per gli difendere i potenti  sostituendole con quelle degli stati evoluti tutto funzionerebbe a meraviglia, ma ad una solo condizione: individuare gli uomini capaci di cambiare le leggi sbagliate e truffaldine  e interessati a farle rispettare.
Ogni tanto anche le tv sorrette dalla politica mandano in onda servizi sugli stati virtuosi, in particolare Nord Europa, dove tutto funzione a meraviglia, lo stato sociale non lascia nessuno nella miseria e disperazione, cittadino o straniero che sia. Il segreto? Ci sono buone leggi che anche un bambini di quinta elementare saprebbe scrivere ma che hanno un unico pregio: non guardano in faccia a nessuno , ma solo al bene comune. I nostri  politici governanti ( mi riferisco solo al 99 % di essi ) non hanno voluto scriverle queste leggi e noi, la colpa è solo nostra, non abbiamo saputo mandarli a casa tutti indistintamente.
Che fare?
Teniamo quell ’1 % se riusciamo a individuarli, in quanto utile ed esperto di amministrazione pubblica, e gli altri scegliamoli con caratteristiche diverse dalle seguenti:
-   voterò tizio perche il suo partito nel 1900 ha detto……. ( svegliamoci siamo nel 2012 e quegli uomini che hanno detto quelle parole sacre sono morti da tempo senza lasciare eredi politici o spirituali ):
-   il papa, il dalai lama, bubba, ha consigliato tizio ed io sono un fedele  ( lasciamo che si occupino delle nostre anime, cosa già assai difficile da fare, ai corpi ed al futuro dei nostri figli ci pensiamo noi, che non parliamo con dio forse ma leggiamo i bilanci e le leggi di (de)stabilità;
-   voterò tizio perchè farà questi favori a me o ai miei cari ( lo dicono da sempre e non lo fanno quasi mai. Quando lo fanno commettono reati perché sono corrotti e impoveriscono lo Stato , che siamo pur sempre noi) ;
-   voterò tizio perché ha carisma, è competente, si è fatto da solo, ha la faccia da brava persona, è un compagno, è un camerata, e’ in gamba ….. (negli anni in cui ha governato cosa ha fatto per se stesso e cosa ha fatto per tutti gli altri i? ) . State pensando sicuramente a tizio ma date un’occhiata anche a caio e sempronio e rendetevi conto che sono tutti uguali e vivono sulla pelle nostra prendendoci in giro ogni cinque anni.

-   Lo so di dire cose semplici al limite della banalità ( che oggi chiamano populismo) ma non avere applicate queste cose semplici ci ha portato dove siamo.

Zam è una piccola famiglia, il fattore virtuale non cambia molto, e pur pubblicando gli scritti di poche decine di utenti viene letto da più persone di quanto immaginiamo, in particolare la notte.
Se in questi due o tre mesi importantissimi per decidere il futuro dell’ Italia ci chiariamo un po’ le idee, che non significa fare campagna elettorale  per chicchessia , forse avremo dato un piccolo contributo perche le cose cambino in meglio.
Su questa sezione Faber ha il grande merito di avere aperto due topic dedicati alla politica e con chiara voglia di vederci chiaro, in vista delle decisione che determinà il nostro futuro.
Cerchiamo di dare tutti un personale contributo con le nostra risposte, suggerimenti , iniziative ecc. , per non avere rimpianti domani. Avremo fatto nostra parte.
L’altro topici di Faber in questa sezione s’intitola: A proposito di …  politica, democrazia a e partecipazione.

Ciro