Era di fronte a me, parlava al telefono mentre riempiva il suo carrello di tante cose: sughi pronti, cibo congelato, merendine, insalate confezionate, pane sottovuoto e parlava, parlava e poi afferrava qua e là ancora cibo: salumi sottovuoto, frutta confezionata, carne in scatola, maionese. E parlava e il carrello riempiva di cose, tante cose, tante. E la guardavo, lei non vedeva nemmeno, e nemmeno il suo cibo, parlava soltanto e lasciava la sua scia di profumo, il rossetto sulle labbra, e cose tra le mani, cose... parmigiano grattuggiato, formaggio preconfezionato, cose insomma e quel carrello era già pieno, e lei parlava e io la guardavo e lei non guardava niente, nemmeno la sua spesa.