Grazie, lo leggerò volentieri. Quello che mi ha colpito e che rende unico questo libro, è l'inserimento, in corsivo, dei pensieri delle persone che sono presenti sulla scena e addirittura di quell'insieme di elementi che danno origine ai sogni.
Ad es. quando il protagonista va all'obitorio:
“E’ comparso da noi prima delle dieci, alla guardiola del custode, un uomo non alto, robusto, con un volto duro e stanco … a quanto pare, cercava ‘il responsabile delle salme’. Ma, signore, gli abbiamo risposto, adesso non è orario di visita e per entrare in ospedale a quest’ora ci vuole un permesso speciale. Gli abbiamo fatto i complimenti che un dirigente nella sua posizione fosse venuto di persona a quest’ora per un’addetta delle pulizie temporanea. Lui è apparso soddisfatto degli elogi.”
ecco che cosa pensa la gente vedendo scaricare la bara nel Paese straniero:
“Ohi, ohi. Scaricano di nuovo una bara dall’aereo. Presto, presto correte a svegliare l’ufficiale di turno perché decida che cosa fare prima che anche questa volta sia troppo tardi ... ecco l’ufficiale uscito finalmente dal letto con una nuova medaglia al valore comprata al mercato. E guardate com’è bravo: con un solo sguardo riesce a individuare l’uomo che scorta la bara, anche se quello cerca di fare finta di niente.”
E, infine, l'origine del sogno:
“Ma per noi la fiamma brucia ancora, ne siamo attratti, lacerati e rimescolati nel tempo e nello spazio, tentacoli del sogno di in uomo prossimo alla quarantina, ex ufficiale dell’esercito, padre divorziato di una ragazza adolescente; responsabile delle risorse umane di un’azienda e ora responsabile di una breve e particolare missione. Ma possiamo, malgrado la sua pesante stanchezza, e il russare monotono di chi gli dorme accanto, dare inizio per lui a un sogno, infondergli direzione e senso perché lui possa ricordarlo e forse anche narrarlo agli altri? Per questo siamo qui. Agenti di fantasia e mediatori di visioni. Giunti a generare un sogno terrificante eppure stupendo. Ecco, già ci libriamo sopra le sue palpebre chiuse, ci intrecciamo al ritmo dei suoi sospiri, rimescoliamo frammenti del giorno trascorso con sogni infantili dimenticati … ecco, il sogno prende vigore, le palpebre fremono davanti alla prima immagine.”