Subito dopo aver fatto l'amore Alex, com'era sua abitudine, prese e andò in bagno lasciando Gloria sola in quell'immenso letto, nuda, perplessa e un pochino disorientata. Ma perchè continuava a provarci? Cos' è che la spingeva in continuazione ad uscire con un uomo che, mentre lo facevano, non si preoccupava nemmeno se lei riuscisse a raggiungere il piacere o no? Cos'era quell'immaginazione malata, quel puro masochismo, quella dolce illusione che la conduceva a pensare "Ma si dai, magari questa volta sarà diverso....sarà più romantico...sarà meno duro...sarà più comprensivo...forse sarà la volta buona che mi farà capire quanto davvero ci tiene a me....". Ma non andava mai come lei aveva sperato. E si ritrovava sempre lì, mentre Alex, probabilmente ignaro di tutto, era in bagno a farsi una doccia, forse per togliersi di dosso più in fretta l'odore della pelle di lei, almeno così Gloria pensava....Sempre lì, in quel letto che ormai le era diventato abituale, da sola, a pensare, a farsi domande, a maledirsi per esserci cascata ancora una volta. Stanca di rimanere in quel letto inerme, Gloria si alzò e con passo lento, strascicato, quasi che sopra il suo corpo ce ne fosse un altro da trasportare, si avvicinò allo specchio e si guardò. Rimase ad osservare il giovane riflesso del suo corpo che le rimandava quell'ingannevole superficie lucida per un bel po' di tempo, prima di riuscire davvero a riconoscersi. Ma dov' erano finiti tutti i suoi sogni? Come faceva ad averci rinunciato così in fretta? Eppure era lei quella donna rifratta nello specchio. Quei frammenti di pelle, di occhi, di naso, di bocca, di seno...erano davvero i suoi. E il suo cuore, dov'era? Probabilmente ridotto in così minuscoli pezzettini che ora riuscire a vederlo sarebbe stato impossibile, perfino per lei. Non si ricordava neppure di averlo mai avuto un cuore. Sicuramente era da molto tempo che non lo usava. Ecco! Anni e anni passati ad odiarsi, a disprezzarsi, a credere di non valere niente, a colpevolizzarsi per ogni cosa, a pensare di essere inamabile, ecco, dove l'avevano portata; davanti ad uno specchio, in una grande camera da letto, a guardare il proprio corpo nudo senza riuscire a riconoscerlo e ad aspettare un uomo, che una volta aver avuto quello che desidera, smette di essere uomo. Meritava di più, questo già lo sapeva... Ma per qualche strano motivo, forse perchè non riusciva a crederci fino in fondo, o forse ancora perchè non ci aveva mai creduto veramente, le era impossibile ottenerlo. Era questo il problema! Si accontentava delle briciole. L 'aveva sempre fatto, fin da quando era bambina. Da piccola, quando sua madre aveva da fare e non trovava mai tempo da dedicarle, Gloria prendeva il cuscino della mamma, lo abbracciava (aveva addosso il suo odore) e ci parlava, come se fosse stata lei. Oppure, quand'era un po' più grande, pur di non stare da sola, accettava l'amicizia di chiunque, anche se poi, questi "chiunque" non si rivelavano proprio degli amici, ma le andava bene ugualmente. Tutto, pur di non restare da sola. Odiava ammetterlo, ma quella vocina che sempre le sussurrava dentro la testa aveva ragione. Non era forte, anzi, era molto debole e, avrebbe fatto qualunque cosa per ricevere una briciola di quel sentimento che la gente chiamava "Amore"... Si accontentava delle briciole. Ma quelle briciole ormai erano diventati macigni che la schiacciavano continuamente e non ce la faceva più, non riusciva più a respirare, sotto quel peso, doveva liberarsi a tutti i costi. Alex ritornò dal bagno, mentre Gloria si era già rimessa sotto le coperte. Lui la raggiunse nel letto, distendendosi di fianco a lei, la guardò e le sorrise. Non sapeva quanto le risultasse falso quel sorriso, non sapeva quanto può essere falso il sorriso di un uomo fatto ad una donna per la quale non prova niente. Gli sorrise anche lei, tanto per mantenere un minimo d'apparenza che non gli facesse capire quanto era morta dentro. Lui le si avvicinò e le diede un bacio sulla fronte, poi, com' era consuetudine, si girò dall'altra parte, spense l'abat-jour che aveva sul comodino e le disse: "Buona notte!" Un freddo "Buona notte" rispose lei, ma lui nemmeno se ne accorse. Nel buio di quella camera estranea, visitata tante volte, una donna ripensava alla sua vita e a quanto avrebbe voluto cambiarla. Solo una donna non amata può capire quanto ci si possa sentire sole e vuote nel letto di un uomo che invece che dare amore ci fa solo del male, senza nemmeno rendersene conto. Gloria lo sapeva come ci si sente e non voleva più sentirsi così. Chissà se avrebbe trovato il coraggio di troncare quella "cosa", che forse non assomigliava nemmeno all'ombra di una relazione. Chissà se ce l'avrebbe fatta...
...Ma dopo?... ....E' il vuoto che ci frega!