Di solito appoggio la testa sul cuscino e crollo addormentata.
Qualche giorno fa ero al mare, tre giorni ancora belli, mi volevo fare l'ultimo regalo prima
dell'autunno che fa vestire.
Mi sono sentita col mio ex di una vita fa, cose spicciole senza importanza.
Alla sera tardi, appoggiata la testa sul cuscino, gli occhi restavano aperti, e ho cominciato a pen-
sare a mille cose, slegate una dietro l'altra. Potevo ancora dormire, ma dai pensieri slegati
sono passata al pensiero di lui, di noi, perduti.
E da li' sono passata come a sorvolare tutta la mia vita : ho sentito che non aveva avuto un
senso, avevo mancato quel che avevo cercato, ho avvertito quasi fisicamente che all'autunno
sarebbe seguito l'inverno, e ognuno di noi, io e lui, avrebbe avuto il suo inverno, separato,
forse ignorato...
Il nonsenso mi ha pervaso dandomi l'angoscia, che si incanalava nei particolari concreti e si
snodava come un lucido film.
Non ho provato neppure a serrare gli occhi, sapevo che le ore scorrevano ma mai avrei pensato
di arrivare fino al mattino.
Poi.. . la stanchezza ha fatto la sua opera e ho visto l'alba alle 11.
Se mai non l'avessi gia' saputo, avrei scoperto pienamente come puo' chi non ha problemi di
insonnia esserne preda non appena la paura della vita ( anzi dei tranelli della vita ) ti ghermi-
sce l'anima.
" Hai gia' fatto il bagno ? "
Come? Cosa?
Finalmente metto a fuoco il display del cellulare con gli occhi stanchi.
Il bagno ! Il bagno!
" No, mi sono alzata troppo tardi, stanotte non ho dormito "
Inutile aggiungere spiegazioni, poi la mia fantasia langue. Chi se ne frega.
E infatti... : " Quelle cozze ripiene ti sono rimaste sullo stomaco. Ti portero' io in un ottimo
ristorante per mangiare un pesce come si deve "
Bene, ma che bello.
Non ci sara' mai nessun ristorante. Quei tempi sono passati. Cosa gli importa di me?
Ma deve farsi bello ( lui si' che sa dove andare e certi postucoli li evita, figuriamoci )
Mi riapproprio lentamente della mia giornata, rassetto meccanicamente, cerco di mettere in
fila i pensieri per combinare qualcosa e cancellare quella notte rapace.
Mi ha rapinato della mia ultima mattina!
Ma si', pazienza, forza andiamo avanti.
E ci riesco, pero' non se ne va quel mesto e rassegnato sorriso con cui dico all'aria :
" Le cozze ripiene! Sei stato tu la mia cozza ripiena, tu.. Tu, che non lo saprai mai perche'
oggi come ieri ( un lontanissimo ieri ) hai le tue certezze, ti dai sempre le risposte, e io resto
nel mio angolo , certa che non ti importa e anzi ti irriterebbe la mia verita' "
Un ultimo malizioso sorriso, preso in prestito chissa' da dove :
" Pero' e' vero, hai proprio indovinato : troppe cozze, e infinitamente ripiene, si sono affastel-
late sullo stomaco e nella mia lunga notte "