Quell'anno avevo chiesto il trasferimento in una scuola più vicina a casa mia e l'avevo ottenuto, ma non avevo gradito molto l'assegnazione di una terza maschile, avrei preferito una prima, ma, si sa, all'ultima arrivata affidano sempre classi difficili.
Ma fu amore a prima vista....con tutti e si creò ben presto un clima di attiva collaborazione.
Cosimo sedeva di fronte alla cattedra, al primo banco, e forse era il più legato a me.
Non era molto alto, aveva i capelli lisci e nerissimi con un ciuffetto tenuto alto dal gel, un delizioso bambino che sorrideva sempre, anche con i grandi occhi , che ti scrutavano attenti dietro gli occhiali dalla montatura scura, occhi neri dalle ciglia tanto lunghe da sfiorare le spesse lenti.
Il suo sorriso era disarmante, sincero e mi scrutava con un'espressione che era un misto di timidezza e ammirazione e gli capitava spesso di arrossire come un peperone per un nonnulla.
Era un pò il mio segretario: distribuiva i fogli, riportava le circolari ai bidelli, cancellava la lavagna.
La mattina stazionava davanti al cancello e, quando mi vedeva spuntare, agitava freneticamente la mano in segno di saluto; all'uscita non mancava mai di salutarmi con un "a domani, maestra!"
Se un'influenza o qualche altro piccolo malanno lo costringevano ad assentarsi, mi faceva pervenire affettuosi bigliettini di saluto, tramite sua madre che accompagnava la sorellina a scuola.
Mi cadeva una penna in terra? Veloce come un fulmine la raccoglieva e me la porgeva sorridendo, sfiorandomi la mano in un gesto affettuoso.
Quando ricevette la Prima Comunione, mi regalò una bomboniera di ottone lucido a forma di cigno.
-Maestra, non ti dimenticherò mai!- mi disse l'ultimo giorno di quinta elementare.
Poi, si sa, la vita macina tutto, io cambiai casa e chiesi un nuovo trasferimento in un altro quartiere e di lui non seppi più nulla.
Un giorno,qualche anno dopo, ricevetti una telefonata da un suo amico: Cosimo non c'era più, un incidente stradale lo aveva stroncato, tutti si erano salvati, tranne lui!
Sono passati altri anni e, ancora oggi, il pensiero di quella piccola vita spezzata mi provoca angoscia e dolore.
La sua bomboniera dorata è ancora lì, su una mensola del mio soggiorno, la guardo , la sfioro e mi parla di quel ragazzo che ha vissuto così poco.
Addio, mio piccolo segretario, corri verso la luce divina con il tuo splendido sorriso, rimarrai per sempre nel mio cuore!