Lui era un architetto, insegnava disegno al liceo artistico solo perché gli piaceva darsi arie in mezzo agli studenti che lo temevano. E tutti lì a scuola non osavano chiamarlo professore, ma solo "architetto".
I latini erano soliti dire: nomina sunt consequentiam rerum, ma la conseguenza nel cognome di quell'architetto rimane il mio dubbio. Infatti difficile era aver fiducia in lui che si chiamava Fiducia. Tutto ispirava tranne che la fiducia, guardava sempre dall'alto in basso, distaccato e freddo e mai dava confidenza a qualcuno che non fosse se stesso.
Forse che la fiducia non si lega ai gesti, ma solo all' essenza, e l'essenza di quell'uomo di certo non stava nella sua presenza. E da lui ho appreso come non essere nell'apparenza.
