Un dialogo da continuare

[presenza]

- E adesso voglio vederla tutta, come farai senza di me?
- Come farò senza di te? Sei per caso indispensabile?
- Certo che lo sono dimentichi dove stai seduta.
- Non lo dimentico affatto, solo che la mia posizione non ti autorizza a sentirti indispensabile.
- Mi autorizza eccome, non puoi fare niente senza di me.
- Credi davvero che non posso fare niente senza di te?
- Lo credo eccome!
- Ti sbagli, il fatto che io dipenda fisicamente da te non vuol dire affatto che non possa fare nulla senza di te.
- E allora dimmi, cosa riusciresti a fare?
- Tutto, tutto ciò che è indispensabile a me stessa per continuare a vivere e respirare in questo mondo. Posso pensare, posso amare, desiderare, scrivere e leggere e sognare e tu in tutto questo non mi servi in alcun modo.

[nabila]

Efficace! Concordo in pieno. La fantasia mi ha consentito di sopravvivere nei momenti più duri; mi ha portato via da luoghi dove non volevo stare, mi ha protetto. Brava, mi piace.

[presenza]

Grazie, e se vuoi puoi continuarlo, questo dialogo.

[francesco marcone]

Al di là dello stile, va detto di buono che questo dialogo suscita curiosità nel lettore. Mi sono chiesto, infatti, a ogni rigo, come e quando si sarebbero rivelati a me i due protagonisti. In che vesti soprattutto. Alla fine non l'ho saputo, pur avendo raggiunto un senso compiuto.
Ma potrebbe davvero continuare questo scambio serrato e rivelarci due persone insospettabili, tante coppie possibili.
E questo è un pregio: chi scrive così è bravo davvero, perché si fa seguire dal lettore, che non smette di farlo, fino alla fine.
Complimenti a te. Sii sempre 'presente', mi raccomando. 

[presenza]

oh grazie, infatti sono presente...

[Claudia]

Purtroppo alcune persone sono indispensabili ad altre per semplici fattori economici o anche  per disabilità , perchè le vicende della vita o loro stesse hanno voluto così.
Ma il mondo che c'è in ciascuno di noi è solo nostro, è una nostra continua ed incessante "creazione", ed è lì che si cela la nostra libertà, il nostro vero essere, è lì che ci rifugiamo quando tutto intorno a noi è desolazione.
Questo dialogo potrebbe nascere tra due sorelle, amiche, madre e figlia, marito e moglie... con sfumature diverse e interessanti da sviluppare.

[presenza]

... è un dialogo da continuare, dunque è accettata qualsiasi creazione in merito. 

[ciro]

"Posso pensare, posso amare, desiderare, scrivere e leggere e sognare e tu in tutto questo non mi servi in alcun modo"

E' un'illusione, purtroppo, che questa cose di cui tu parli, e che oltre le quali c'è solo il banale nulla, possono bastare nelle nostre vite autentiche. Spesso, Presenza,  la banale quotidianità contingente conta, anche troppo, come la saggia Claudia suggerisce, con un velo di tristezza.

Ciro 

[presenza]

Oh concordo, Ciro, pensare, amare, leggere etc non bastano a se stessi c'e anche il quotidiano che è fatto anche di altro. Ma nel mio scritto non intendevo dire ciò quanto che per queste attività non si ha bisogno dell'aiuto di altri, ci appartengono e basta. Sono espressioni singole e del nostro animo, della nostra capacità di essere.