Prendo in prestito un titolo molto famoso per raccontare una storia di ordinaria quotidianità. Di quella, per intenderci, di un giorno qualunque in un luogo qualunque e con gente qualunque. Una scuola, una classe, bambini e maestre, genitori.
C'era una volta in un paese né piccolo né grande, una scuola grande. Un bell'ingresso a vetri, un atrio colorato e disegni e festoni appesi alle pareti. Un bel giorno arrivò in quella scuola un bambino, nessuno lo conosceva e lui non conosceva nessuno. Lo misero in II A e quando entrò nella classe tutti i bambini puntarono gli occhi: che è, che vuole, come sarà, che farà?
I giorni trascorsero e Simone, quel bimbo e questo è il suo nome, purtroppo non fu accettato. Capita sì, è la vita, ma a Simone chi glielo spiega? Lui è un bambino, nessun fratello, nessun amico e solo una classe con tanti bambini, gli avevano detto questa è la classe qui troverai i tuoi amici. E invece i bambini chi lo derideva, chi lo insultava, alza le mani di qua e alza di là, passò un anno e Simone restò sperduto.
L'anno successivo andò peggio, questa volta ai bambini si unirono i grandi e dissero: non lo vogliamo, o fuori lui o fuori i nostri bambini, non possiamo più reggerlo.
E chi manifestava di là, chi di qua, Simone guardava e spesso si arrabbiava solo e soltanto un amico si era fatto e con lui stava bene e per lui non voleva andar via. Minacce e cartelli, insulti e richieste alla fine è finita con l'arrivo dell'estate. Gli animi ancora in subbuglio, tutti pronti a schierarsi, un fronte comune e un pensiero unanime: se ancora quest'anno le cose non vanno, protesta e protesta faremo una guerra.
Nulla di fatto, nessuna certezza di botto si sente: è cambiato tutto il corpo docente. E adesso i bambini? Non più le maestre degli anni passati, mancano tutte e nessuno è rimasto, E così i genitori ancora più in alto: gridiamo, facciamo, questo non vogliamo. Chiamiamo, veniamo, non è giusto adesso usciamo.
Invito alla calma: un momento, signori, che fare, dove andare? Ancora nemmeno è iniziato e già protestiamo?
Inizia la scuola, e cosa è rimasto? Nemmeno Simone che a malincuore ha dovuto lasciare la scuola e il compagno con grande suo danno. Rumore, rumore, rumore e per nulla calore. Bastava soltanto un po' di pazienza, bontà ed essenza.
E' l'uomo purtroppo ad esser di poco, fortuna comunque che c'è anche quello di molto.