Salvatore mi fissava, aspettava che dicessi qualcosa, "ricordi?" incalzò,
certo che ricordavo, ci sono cose che rimangono impresse nella memoria, silenti ma indelebili.
Ma a cosa ci poteva portare questa riesumazione del passato, a distanza di anni, che senso poteva avere,
lo guardai e gli dissi " c'ero, come te, i miei ricordi sono i tuoi, ma perché tutto questo, perché?
Non disse nulla, continuava a fissarmi, i suoi occhi neri esprimevano tristezza,
quella profonda tristezza che ben ricordavo, l'ultima cosa che mi aveva lasciato di lui.
Il nostro era stato un tacito accordo, lui sapeva, io sapevo, tutti sapevano, nessun segreto,
ma ognuno per la sua strada, condividere quel peso in due sarebbe stato impossibile, non ce l'avremmo mai fatta.
Ora però mi accorgevo che tutto era ancora li, in un istante tutto era tornato,
lui aveva voluto che tornasse, perché, perché?
Avrebbe voluto liberarsene, lo so, ma non c'era riuscito, io avevo finto e avrei continuato a fingere,
ora però non mi era più possibile.
"Forse in due potremmo farcela, andare oltre" disse,
"ci ho pensato molto, e questa è l'unica soluzione che ho trovato".
Non so quante cose in pochi istanti la mia mente partorì,
tutto era arrivato così velocemente, inaspettato,
forse, pensai, forse ha ragione,
ma ora non gli avrei risposto,
non ora.
Domani, forse.