- Voglio scendere, è per questo che ti ho chiamata.
- Prendi il primo treno disponibile, io sono qui che ti aspetto.
- Sto guardando infatti, ecco l'ho trovato parto alle 17:00 di oggi e sarò da te domani alle 8:00 del mattino.
- Verrò a prenderti e non vedo l'ora.
- Non vedo l'ora.
Aspetto l'arrivo del treno, sono qui dalle 7,30 seduta su questa panchina di legno, il collo indolenzito e gli occhi che mi bruciano. Aspetto il tuo treno. Forse questo fischio lo annuncia, aspetto, no, ancora no, porti ritardo, e se vado a vedere... scusi il treno proveniente da... no, nessun ritardo, e certo sono appena le 7,50... ecco: treno espresso proveniente da...
E un'aria decisa precede il tuo treno, sono qui che ti aspetto, adesso in piedi e con il cuore che mi batte a mille, i capelli scomposti e ti cerco tra i volti, che lungo sto treno, e quando si ferma, corro, adesso, qui non ci sei, forse in fondo, non sei tra le prime vetture, corro e il mio cuore insieme alle gambe, mi scontro un momento, scusate, bagagli, abbracci, c'è polvere, dove sei? Oh mio amore, sto ferma o cammino, sei lì che mi guardi, ti guardo e lacrime mie e tue le vedo, mi vedi è la gioia, avanzo, un passo io un passo tu, siamo qui e stringerci, e respirare, e vivere, mio amore finalmente.