Quella notte, il signore dal cappello all'ultima moda, la vide.
Aveva il colore bianco argenteo della luna, se avesse avuto le ali, l'avrebbe scambiata per un angelo.
L' echeggiare dei passi sul selciato si perdeva tra le cime innevate degl'olmi.
Si alzò il bavero e la seguì, tolse gli occhiali tinti di nevischio, la curiosità e il mistero s' impossessarono di lui. C 'era qualcosa in quella donna che lo attraeva, si accese una sigaretta, facendo attenzione a non perdere neanche per un istante la giovane fanciulla. Il vento sollevò delle nuvolette di fumo e le trasportò da un luogo all' altro.
Il canto melodioso di un uccello inghiottì per un attimo il timido silenzio.
In lontananza, dietro una cortina di bruma, s'intravedeva un campanile dall' inconfondibile stile medioevale. Seguì con più energia la flebile figura, gli parve di scorgerne i contorni del viso tra le foglie nivee dei platani.
Una chiesetta diroccata apparve come per incanto, trattenne il respiro e diminuì la velocita. Un cancelletto dalle sbarre lanceolate regalava riflessi lunari, al suo interno s'intravedevano delle tenui fiammelle. L'uomo, avvicinandosi, vide la donna oltrepassare il cancello nonostante fosse visibilmente chiuso. Potè ascoltare il suo cuore battere all'impazzata, oltre le sbarre scorse il tedio di un cimitero. La figura raggiunse con scaltrezza una vecchia lapide, s' inginocchiò e avvicinò le labbra ad una foto ingiallita dal tempo.
La luce divenne più intensa, poi svanì, come inghiottita dalla notte.
L' uomo rimase qualche istante immobile, riaccese una sigaretta, si voltò e riprese il cammino verso il paese. Lo stridio dei passi sul selciato sembrava seguirlo.
Anni dopo qualcuno gli raccontò la storia di due giovani, di un amore contrastato e di due cuori troppo fragili per vivere.