''Ecco chi sono'', un poeta senza dimora, pensō il giullare dal liuto d'argento. Scrivo sulle foglie di tiglio quello che il mio giovane cuore mi detta, piume d'airone e minio, le armi del mio delirio. Ho cavalcato l'alba e sconfitto i temporali, alle regine dalla lunga chioma, dedicai versi e serenate. Alla luna chiesi di seguirmi e al buon Dio di amarmi, a te, che ispirasti i miei canti, chiesi di dimenticarmi.
Non disperare, mia amata, continua a cercarmi, in ogni goccia di rugiada c'č un attimo che ci separa, e nel vento marzolino troverai i miei respiri.
In una ragnatela di ricordi č intrappolata la mia anima, diafana attende, che il passato la liberi per vagare sulle rive argentee di un silenzio. Io, che rallegrai le corti di ogni regno, con filastrocche e danze, stanotte sono qui, a far da balia al mio dolore, e una lacrima muore...nella terra bruna.