E' un momento questo, nel quale il silenzio è presenza. Troppi rumori ci sono stati intorno, troppi suoni sgradevoli e gradevoli che mescolandosi si sono confusi. E adesso è il momento del grande silenzio, quello del distacco, quello nel quale tutto è così com'è e non c'è posto per risposte, domande, altri suoni, altre voci.
Ha un suono armonico il silenzio, sublime, e tutto ritorna alla sua dimensione quando lui parla.
Uno dopo l'altro solo uomini e bisogni a volte s'incontrano. Forse l'unica risposta a questo inevitabile perché è racchiusa tutta nella capacità o no di affrontare ciò che non si vuole e continuare per ciò che si è.
Rimane il tutto senza bisogno e il dare e prendere ciò che è necessario. Altro è chiedersi, altro è rispondere. Forse una domanda nasce dal pensiero, la risposta dall'essere. E dentro alla radice di noi stessi si può leggere senza paura quando si ha bisogno e quando è donazione.
Nel bisogno si cerca, nella donazione si sta fermi per il distacco da cose e persone e non è necessario andare e tornare da qualche parte.
Girarsi attorno e non trovare dona chiarezza per ciò che si ha e disinteresse per ciò che non si ha.
L'adesso è così e non può essere altrimenti.