Autore Topic: Il senso della vita  (Letto 1352 volte)

Doxa

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Il senso della vita
« il: Aprile 18, 2012, 21:40:58 »
La depressione ed il senso della vita.

La cosiddetta depressione  può essere provocata da diversi fattori, ad esempio: problemi affettivi,  stress, rapporti interpersonali,  crisi di autostima, disturbi ormonali. 

I fattori ambientali e il modo tipico di relazionarsi con gli altri possono influenzare la durata della depressione ed il livello di sofferenza, la quale può indurre l’individuo  a chiedersi il “senso della propria vita”.

Ma la vita ha senso ?

piccolofi

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Re:Il senso della vita
« Risposta #1 il: Maggio 31, 2012, 16:16:08 »

  Non c'e' dubbio che di fronte a una domanda del genere scappano tutti come topi..
  ( lo dico ridendo  :) )
  Il senso della vita?
  Lo stesso senso che ha l'unica opportunita' che abbiamo.
  Senza questa opportunita', non potremmo neanche interrogarci.
  Saremmo forse materia informe, con le sue leggi fisiche, i suoi meccanicismi, senza quell'umano
  sentire che tanto ci affligge e tanto ci gratifica...
  E dal momento che l'abbiamo sperimentato e ne siamo avvolti, ci fa un po' schifo l'idea di essere
  vuota materia.
  Ovviamente il mio e' solo un modesto parere.

nihil

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Re:Il senso della vita
« Risposta #2 il: Maggio 31, 2012, 22:40:55 »
è solo un'avventura, una coincidenza, un caso. Sta a noi darle un senso. :)

Doxa

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Re:Il senso della vita
« Risposta #3 il: Giugno 01, 2012, 09:06:43 »
Dal lontano passato gli individui si chiedono che cosa caratterizza la vita. E’ forse la presenza o l’assenza di un principio trascendente che chiamiamo anima ? O la vita può essere spiegata solo su basi scientifiche senza la necessità di postulare un Dio creatore ?

La fede e la scienza sono due parallele che non s’incontreranno mai, perché rispondono ad esigenze diverse ed esigono postulati diversi. La scienza ha una logica coerenza e quando definisce una “verità” è valida per tutti, invece  in una religione  che offre consolazione, speranza, come quella cristiana, i dogmi e le norme servono solo per i  propri credenti.

Un esempio: quando si è coinvolti dalle malattie proprie o di persone care si reagisce in diversi modi, a seconda della propria personalità.

Una delle modalità è quella di “aggrapparsi” alla religione. E’ fede o bisogno primordiale ?

In epoca preistorica gli individui pensavano che  l’ambiente in cui vivevano fosse dominato da forze sovrannaturali, che temevano. Il fulmine ed il tuono, per esempio, non sapevano che erano fenomeni atmosferici, e li consideravano manifestazioni di quelle forze misteriose.

In questa regressione della razionalità si colloca l’irrazionalità della fede in una religione,  l’illusione nei miracoli, l’affidare la propria vita ad entità sovrannaturali, a santi che intercedono presso Dio che soccorre, ed ha potere taumaturgico.  Pregare aiuta a sperare nel miracolo della guarigione od altro.

Affidarsi con fiducia ad un’entità sovrannaturale, nella convinzione che la divinità sa tutto, può tutto e ci sostiene nei bisogni, è un esercizio che può dare fiducia e serenità; dai filosofi è denominato “ottimismo ontologico”, dagli psicologi  “atteggiamento mentale positivo”, ma non guarisce dalle malattie.

Credere nelle divinità può dare sostegno spirituale e conforto, può far superare periodi desolati e desolanti, in cui si è affranti dal dolore di una diagnosi senza speranza.

Il senso della vita ! Non porsi domande sul senso della vita significa rinunciare alla possibilità di comprendere pienamente la nostra esistenza.

Ma la vita non ha senso ! Sappiamo che siamo nati, sappiamo che moriremo, come tutti gli esseri viventi (animali, piante) e che in questo spazio temporale viviamo costruendoci un percorso, per alcuni consapevolmente per altri no. L’importante è vivere mirando agli affetti, a sviluppare le proprie potenzialità, lavorare, produrre qualcosa che valga.

nihil

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Re:Il senso della vita
« Risposta #4 il: Giugno 01, 2012, 10:27:21 »
certo, quando si ha bisogno di un miracolo o anche un miracolino, l'animo umano prega, lo faccia anch'io che sono atea. E' decisamente un bisogno primordiale, si sposta il dramma certo alla speranza probabile. Io prego, io ho un rapporto diretto con un dio in cui non credo, ma lo tratto alla pari, lo interrogo, lo accuso e a volte (poche) lo assolvo. Se c'è, lui sa che mi deve rendere conto, da parte mia cerco di essere retta, non perchè lui o altri lo chiedano, ma perchè così deve essere.
(modestamente  abow)

nihil

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Re:Il senso della vita
« Risposta #5 il: Giugno 01, 2012, 10:30:34 »
chissà cosa pensò Lazzaro quando fu resuscitato, gratitudine, paura, terrore...perchè poi, siamo sinceri, gli toccò morire un'altra volta e per sempre.
Forse dopo il primo momento provò rabbia, perchè gli toccò rifare tutta la trafila della paure dalla morte, così come tutti i famigliari sia per la proprio morte sia per qualla di Lazzaro. Inoltre sapevano matematicamente che non ci sarebbe stato un altro miracolo, se non quello della resurrezione promessa da Gesù.

Doxa

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Re:Il senso della vita
« Risposta #6 il: Giugno 01, 2012, 13:21:01 »
Le religioni tentano di dare risposte irrazionali, mitiche, al quesito sul senso della vita.

Alla domanda  “Chi sono io” ? “Quale destino mi attende” ? le religioni cercano di rispondere in modo consolatorio come palliativo al male di vivere. Tentano di dare senso alla nostra vita collegandola ad un Essere Supremo che tutto provoca e che è depositario di un ipotetico sistema premi/punizioni a fronte di un comportamento etico in vita. Chi ci crede vive nel suo amore, del suo amore, della sua consolazione!

La concezione giudaico-cristiana giustifica la sofferenza in questa vita transeunte in previsione di quella eterna senza dolore. All’infelicità attuale è collegata la speranza nell’aldilà.

Ma i non credenti come possono consolarsi se pensano al non senso della vita ? Chi non crede cerca il senso della vita in se stesso, sia da protagonista sia da perdente.

Anche la  filosofia, fin dai suoi primordi, ha tentato di rispondere alla domanda sul senso della vita, ma non ci è riuscita. Essa inscrive la caducità dell’esistenza umana nell’universale caducità.

La nostra epoca, dominata dalla scienza e dalla tecnica, non è in grado di dare un senso alla nostra vita.  Non ci sono mezzi  per evitare l’esperienza del dolore, della sofferenza e della morte. Della morte non ci addolora l’evento in sé, ma la consapevolezza della sua ineludibilità e quindi l’attesa.

Soffrire ma anche subire quel che non si può scegliere. Il patire la sofferenza fisica o psichica evidenzia i nostri limiti. Siamo esseri sospesi nel nulla. Dal nulla siamo venuti ed al nulla siamo destinati.

Il filosofo Raimon Panikkar scrisse: “Ognuno di noi è come una goccia d’acqua. Se cade nel mare la goccia sparisce, ma all’acqua della goccia non accade nulla, si unisce al mare, non perde la sua vera natura.”

Di fronte all’infinito non c’è differenza tra una vita lunga ed una breve. Ha importanza quanto bene si vive, non quanto a lungo. L’essere umano potrebbe essere felice se riuscisse a sganciarsi da una visione lineare del tempo, fatta di attese materiali e di eventi mondani che si susseguono, ed avesse invece una visione circolare del tempo, che in sé può accogliere l’attimo e l’eterno.


Nuvola

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Re:Il senso della vita
« Risposta #7 il: Giugno 02, 2012, 22:31:33 »
Citazione da: dottorstranamora
Di fronte all’infinito non c’è differenza tra una vita lunga ed una breve. Ha importanza quanto bene si vive, non quanto a lungo. L’essere umano potrebbe essere felice se riuscisse a sganciarsi da una visione lineare del tempo, fatta di attese materiali e di eventi mondani che si susseguono, ed avesse invece una visione circolare del tempo, che in sé può accogliere l’attimo e l’eterno.
....Belle parole; belle riflessioni; ma nei fatti, nella vita pratica, è tutt'altra cosa.
Come si fa, nei problemi più o meno gravi di ogni giorno, ad accogliere e vivere l'attimo e l'eterno ?

Doxa

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Re:Il senso della vita
« Risposta #8 il: Giugno 03, 2012, 00:00:41 »
Ciao Nuvola, hai ragione ! Si può vivere l’attimo e l’eterno  solo nella disquisizione filosofica.

L'istante è il solo luogo dell'esperienza reale. Ma l’attimo ha limiti ?

Nel "Faust" di Goethe c'è il diavolo Mefistofele  che appare al dottor Faust  e gli promette di fargli vivere un attimo di piacere, ma talmente intenso da fargli desiderare l'attimo come eternità. In cambio Mefistefele avrebbe avuto la sua anima.

Il filosofo Friedrich  Nietzsche  nel suo libro “Così parlò Zarathustra”  dedica  parte dell'opera al tempo considerato come un cerchio,  perciò soggetto all'eterno ritorno.
 
Invece il tempo della nostra vita è lineare e senza ritorno. L’individuo non può sfuggire alla morte e nuove vite prendono il posto delle precedenti, in una circolarità della vita e della morte. 

La vita è come un contenitore della grandezza del tempo che ci è concesso di vivere, con gli “strumenti” che abbiamo a disposizione: l'intelligenza, la personalità le doti fisiche e psicologiche, l'ambiente. Se usiamo bene o se siamo nella condizione di poter usare bene le doti che ci sono state concesse possiamo dare un senso alla nostra vita.

Nuvola

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Re:Il senso della vita
« Risposta #9 il: Giugno 03, 2012, 15:44:56 »
Ma è proprio questa l'assoluta assurdità della nostra vita, il fatto che non siamo eterni, che abbiamo un tempo limitato, e poi la fine, la fine e la dissoluzione di tutto quello che eravamo e che siamo, per sempre, per l'eternità. L'eternità appartiene di più al nulla  che all'essere o all'esistente, allora ?
Vivere pienamente il presente, particolarmente quando è piacevole, è sempre stato un mio grosso problema perché mi sono accorta di vivere quasi sempre o proiettata nel futuro, oppure crogiolandomi nel passato ma quasi mai gustando, partecipando e costruendo appieno il presente.

Il nostro stesso pensare non è che un procedimento che costruisce sempre qualcosa di nuovo ! anche quando ricordiamo il passato...
Ma proprio perché è limitata la nostra esistenza avrebbe un senso se fosse almeno felice per quel breve lasso di tempo ! Invece no ! La maggior parte della nostra vita la passiamo in dolori, fatiche, rimpianti, rimorsi, delusioni, odi e preoccupazioni.
Certo, potevamo non esistere ed invece per un puro caso siamo venuti al mondo, all'esistenza, partecipando all'esistenza degli altri esseri che incontriamo sul nostro cammino di vita: è soltanto questo il miracolo della nostra vita ? No; per quanto sia già qualcosa di grande, di meraviglioso, tuttavia non basta, occorre qualcos'altro...
Chissà, forse quel qualcosa è nelle parole, che non abbiamo ancora compreso, di Gesù quando parlava della pericoresi dell'amore e della necessità di amare...?
« Ultima modifica: Luglio 01, 2012, 23:40:21 da Nuvola »

Doxa

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Re:Il senso della vita
« Risposta #10 il: Giugno 03, 2012, 22:20:59 »
Nuvola:
Citazione
Ma è proprio questa l'assoluta assurdità della nostra vita, il fatto che non siamo eterni, che abbiamo un tempo limitato, e poi la fine, la fine e la dissoluzione di tutto quello che eravamo e che siamo, per sempre, per l'eternità.


Anche se non siamo eterni perché consideri assurda la vita ?  L’essere umano ha la funzione principale di procreare la specie, poi non serve più alla natura. Nel quadro complessivo della vita biologica non fare figli equivale a non esistere.
Gli esseri viventi (persone, animali, piante) hanno la caratteristica fondamentale di replicarsi. Un altro organismo ne genera un altro o più, simili, anche se non identici, a sé.

Ma l’individuo non va considerato soltanto dal punto di vista biologico. E’ un animale sociale necessario alla famiglia, ai figli,  alla società se ha doti particolari. E’ capace di amare, ridere, giocare. Anche di soffrire, piangere, ammalarsi. Ma questa è la vita. Va capita e non fraintesa. 

Di solito le domande sul significato della propria esistenza nascono quando  si è depressi, quando subiamo afflizioni, la malattia, la morte di una persona cara, difficilmente in presenza della felicità che tutti rincorriamo.

Citazione
Vivere pienamente il presente, particolarmente quando è piacevole, è sempre stato un mio grosso problema perché mi sono accorta di vivere quasi sempre o proiettata nel futuro, oppure crogiolandomi nel passato ma quasi mai gustando, partecipando e costruendo appieno il presente.
  La tua insoddisfazione di fondo da cosa dipende ?


Citazione
Certo, potevamo non esistere ed invece per un puro caso siamo venuti al mondo, all'esistenza, partecipando all'esistenza degli altri esseri che incontriamo sul nostro cammino di vita: è soltanto questo il miracolo della nostra vita ? No; per quanto sia già qualcosa di grande, di meraviglioso, ma non basta, occorre qualcos'altro...

Per esempio l’amore !
Dal punto di vista semantico  la parola amore viene usata  in diversi contesti con diversi significati. Se vuoi possiamo  discuterne  iniziando un altro topic.

Citazione
Chissà, forse quel qualcosa è nelle parole, che non abbiamo ancora compreso, di Gesù quando parlava della pericoresi dell'amore e della necessità di amare...?
Sono duemila anni che spiegano gli insegnamenti di Jesus. Non c’è più nulla da capire. La pericoresi trinitaria può condurre al “Dio-amore”, ma dov’è Dio ? E’ Dio che ha creato l’uomo oppure è l’uomo ad aver creato Dio. La mia formazione culturale mi conduce al Dio inesistente creato dall’uomo per necessità spirituale. Comunque sono condivisibili gli insegnamenti di Gesù narrati dai Vangeli.

“Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?“ Al giovane che gli rivolge questa domanda  Gesù risponde indicando la necessità di considerare Dio come “il solo Buono” e come il Bene. Poi Cristo  gli dice: “Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti”. Ed elenca al suo interlocutore i comandamenti che riguardano l'amore per il prossimo: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, onora tuo padre e tua madre”. Infine il Messia riassume questi comandamenti in una formulazione positiva: « Ama il prossimo tuo come te stesso » (Mt 19,16-19).
« Ultima modifica: Giugno 03, 2012, 22:31:35 da dottorstranamore »