E' notte. Aspetto il sonno che non arriva. Sono preoccupata, oggi la febbre si è fermata ostinatamente sui 37 gradi e 7 lineette, nonostante la tachipirina.
Dalla vicina strada, sale una musica leggera, ritmata, quasi una nenia. Forse viene da un'autoradio, che sosta qui sotto
Come un flash, mi appare un ricordo lontanissimo nel tempo:
"Mi trovavo in una frazione della mia città, quella dei contadini, delle mucche e delle stalle; era poco illuminata, il Comune non spendeva soldi per le strade lontane dal Centro
Forse era giugno, perchè l'aria era impregnata del forte e acuto profumo dei tigli.
L'immagine è nebulosa, poi, come i tasselli di un puzzle, i ricordi si compongono
Ero un'adolescente, quasi una signorinella ( 13-14 anni), portavo una gonna ampia, molto ricca che, come mi giravo su me stessa, faceva la ruota come un pavone.
Ai piedi, un paio di zoccoletti con il tacco che mi alzavano di almeno 6 centimetri. Con me c'era la mamma, con i capelli raccolti su un viso gentile, senza trucco, considerato opera del diavolo.
Ma che ci facevamo lì? E di sera poi...
La nostra vicina di casa era nata da queste parti, e ancora aveva i genitori contadini qui. Le davamo il pane secco e loro ci davano le uova fresche. Poi lei aveva sposato uno di "città" ed era venuta ad abitare la porta accanto alla nostra
Quindi l'invito era suo.
Eravamo sedute su file di sedie che giravano attorno ad un vasto piazzale asfaltato; sembrava l'aia dove di giorno scorazzavano le galline, e pulito per l'occasione
C'era un'orchestrina che suonava con la fisarmonica e la batteria canzoni ballabili, e coppie di persone che si gettavano nelle danze su quella pista fatiscente.
Mi piaceva, mi sono sempre piaciute le feste agresti
Mi sentivo parte dei "grandi", ero sicura che qualcuno mi avrebbe chiesto di ballare; mi sentivo carina: due occhi grandi con tanto rimmel sulle ciglia, regalo della mia amica il cui padre commerciava in cosmetici; lunghi capelli color del grano maturo, lasciati sciolti sulle spalle. E poi quelle zoccolette e quella gonna a ruota che si alzava ad ogni mia mossa.
L'attesa si prolungava, nessuno si accorgeva di me
Un giovanotto sorridente attraversò l'aia e venne verso di noi
- Ci siamo, e il cuore accelerò i suoi battiti
Ma il bel giovanotto non si fermò davanti a me, ma chiese il permesso di un ballo alla mia mamma!
E lei accettò
Non ci potevo credere! Preferire una donna di 25 anni più vecchia di me, mia madre!
- Se lo sapesse papà, geloso com'è! - fu uno dei miei pensieri cattivi in una serata tutta bucolica, sotto un cielo stellato e una luna luminosa e complice