La tensione è ciò che si avverte quando c'è un conflitto dentro di noi: una parte vuole una cosa e un'altra parte desidera qualcos'altro.
Compare in tre specifiche sfere vitali: il corpo fisico, le emozioni e la mente. A livello del corpo fisico la tensione si manifesta con l'irrigidimento dei muscoli. Un conflitto emotivo si esprime attraverso il bisogno di piangere o la rabbia, di solito represso, mentre la tensione mentale si manifesta come confusione.
Come si possono risolvere?
Se ne conosciamo l'origine possiamo risolvere una tensione, altrimenti non riusciremo ad uscirne.
La tensione fisica si manifesta attraverso una tensione muscolare. Troviamo poi altri fenomeni che potremmo inserire nella grande area della tensione fisica: la stanchezza, l'apatia, il mal di testa, il mal di pancia, le difficoltà respiratorie.
Un altro modo in cui la tensione fisica si manifesta, è l'irrigidimento alle gambe, così intenso da produrre dolore. Se la tensione fisica aumenta, si comincia a soffrire di artrite, ulcera gastrica e altre malattie.
La tensione fisica predispone e induce anche diverse patologie. Un esempio è l'alta pressione sanguigna che provoca disturbi al cuore, o la spinta a mangiare di più e a preferire cibi grassi, causando danni al fegato e allo stomaco.
La tensione fisica blocca il fluire dell'energia vitale nel corpo e nei canali energetici; tale blocco provoca danni significativi, uno di questi è la frigidità. Tutto ciò accade perché non ci si riesce a rilassare e dunque se la tensione fisica non viene risolta, l'energia vitale e sessuale incontrerà serie difficoltà nel fluire. Avere tensione nel corpo, causata da tossine, sia fisiche che emozionali o mentali, porta ad un blocco del piacere fisico e sensuale e infine alla malattia.
La seconda area in cui si manifesta la tensione è quella emotiva. Il sintomo più evidente è la sensazione di essere di peso agli altri. Si tratta di un sentimento che può addirittura non essere completamente cosciente, ma presentarsi ad esempio sotto forma di una sensazione, a cui la persona crede, del tipo: “non sono adeguato”. “Non ho le capacità necessarie”. “Non sono abbastanza bravo”. “Nulla di ciò che faccio è soddisfacente”.
La tensione emozionale, se protratta nel tempo, porta alla depressione. La persona, non lasciando più libertà alle proprie emozioni, reprime la vita stessa; da questa costrizione derivano apatia e poi depressione.
Molte volte le persone decidono di rinunciare e si rassegnano davanti alla tensione che questo conflitto crea. La rassegnazione appare come una soluzione, ma l'unico risultato ottenuto è quello di farci precipitare ancora più in basso.
Le persone sono invase da sentimenti come odio, amore, passione, paura, rabbia, felicità, beatitudine ma, a causa di esperienze dolorose fatte in passato, hanno rinunciato ad esprimere tutto questo e, per paura di fallire ancora o di ferire qualcuno, reprimono la loro emotività. Pensano che questo non vada bene o che non sia il momento adatto oppure che non esista la persona giusta, capace di capirle. Qualunque sia il motivo del conflitto, non possono manifestare i loro sentimenti, sia che si tratti di lacrime, di rabbia o addirittura di entusiasmo. Così si va a creare un conflitto tra le proprie emozioni e l'incapacità di manifestarle e questo da origine alla tensione.
In ultimo troviamo la tensione mentale. Si manifesta come conflitto e come dubbio “devo o non devo?” “Posso o non posso?” “E' giusto o sbagliato?”
Il conflitto mentale nasce dalla bugia. Mentire è la fonte principale della tensione mentale.
Anche se drammatica e triste, questa è la storia della maggior parte dell'umanità. Generalmente si reprime la propria energia vitale dando origine così a conflitti che fanno gradualmente ammalare l'uomo.