Ansia. Penombra sul volto. E. decide di scrivere qualcosa. La scelta: il tema dei quindici minuti. Fa scuro da fuori. Luci solo basse nella stanza. <<l'armosfera, l'atmosfera>>, è importante per E. per questo nessuna altra fonte di illuminzione.
<<L'atmosfera...>> intanto gli tremano le mani. Attorno alla mano lettere, parole, pensieri, tutto insieme, ma confuso, e poi l'ansia fluisce fredda sulla schiena e lo fa degluttire, socchiude le palpebre, non ricorda, è poco concentrato. Pare non sovvenirgli qualcosa.
Stringe le palpebre, degluttisce, un raschio alla gola lo incatena alla sedia dove ricurvo E. inizia a sudare.
Sembrava così semplice a giudicare da come K. scrive di solito. Prende dei fogli bianchi dal mucchio sul tavolo, una penna e K. scrive.
Ma poi K. scrive cose tutt'altro che anonime. Questa facilità ad E. fa così rabbia! Lo invidia, lo vorrebbe imitare, alla fine desiste E. Alla fine E. desiste sempre. Stringe i pugni con il foglio in mezzo senza neanche una parola sopra.
E. si alza dalla sedia, prende le chiavi e fa per uscire, masticando sillabe, ancora non gli sovviene qualcosa.
<<Il populismo-anacranistico pan-ipocrita... ana... anacronistipocritapopulismo...>> e K. lo fa sembrare così facile...