Autore Topic: Riflessioni sulla gelosia  (Letto 1869 volte)

piccolofi

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Riflessioni sulla gelosia
« il: Maggio 16, 2012, 19:01:31 »
    (  Da una lettera a un amico )

     Ciao.
     Riflettevo sulla gelosia,
     prendendo lo spunto da quella della tua innamorata, della quale tu sembri stupirti fra le
     righe :  dici infatti che era gelosa di qualsiasi essere femminile, compresa tua figlia.
     Non entro nel merito del caso suo, ovviamente, ma spesso mi sono chiesta su cosa   
     esattamente poggi la gelosia viva, quella che puo' espandersi troppo.
     Sono arrivata alla conclusione che si radichi sia nel bisogno ( non desiderio, bisogno ) di
     essere amati, sia nella insicurezza di se'.
     Insomma, su due " cose " che stanno nel nostro profondo e dunque viaggiano con gli istinti e
     non sui binari della razionalita'.       
     Per questo non possiamo stupircene, trovarle assurde o sproporzionate alla realta' :  proprio
     perche' non e' dalla realta' oggettiva che prendono le mosse, ma da quella personalissima   
     interiore.
     Un'altra molla o caratteristica su cui  poggia, e' la passionalita', o quantomeno l'attitudine
     istintiva del soggetto.
     Pero' penso che le prime due siano le cause piu' importanti.
     Ricordo che F. diceva che " la gelosia e' una malattia ", ma io non sono mai stata d'accordo.
     Lo puo' diventare se la si lascia correre, ma e' piu' che altro spia di debolezza.
     Ora, io non ne parlo dal di fuori.
     Proprio xche' l'ho provata, e ne ho avvertito il potenziale negativo, e in parte sono riuscita a
     mantenerla contenuta, ho dovuto farmi domande.
     Tu ti stupisci che " lei " fosse gelosa di qualunque essere femminile, compresa tua figlia?
     Ma ti diro' di piu' : si puo' esser gelose anche degli uomini, anche del lavoro, anche degli
     interessi che uno ha.
     E questo cosa ti fa capire?
     Beh, che con la sfera affettivo-sessuale c'entra ben poco  :  nel senso che non si e' gelose di
     concorrenti che possono essere piu' belle o piu' appetibili, ma, in modo assolutamente
     generico, di tutto quel che ti ruba l'attenzione primaria dell'altro. 
     Hai paura che il tuo bisogno d'amore e di attenzione e di cura venga disatteso, di essere
     defraudata da altri.
     E allora, in questa ottica, e' ovvio che si e' gelose di una figlia, come di quella che ovviamente
     e' l'oggetto di amore piu' grande per un padre.
     Io questo non l'ho dovuto provare xche' la figlia di F. era un'arpia come la madre per cui lui
     non la anteponeva a me.  Anzi ne soffriva.
     Ma, in un caso normale, mi sarei detta che, come mio padre ha amato molto le sue figlie e si
     sarebbe buttato nel fuoco all'occorrenza, e' giusto che un buon padre ami sua figlia ed e'
     anche bello.
     Tornando a bomba, tanto piu' hai bisogno di una cosa, tanto piu' avrai paura di perderla.
     Tanto piu' una persona e' necessaria al tuo benessere e al tuo equilibrio, tanto piu' avrai una
     fifa marcia di perderla e combatterai strenuamente contro antagonisti veri o presunti.
     E ancora  :  tanto meno sono sicura di me, di poter piacere, di poter essere amata o
     meritevole di amore, tanto piu' saro' attaccata a chi questa traballante certezza me l'ha data.
     Cosa concludiamo da tutto questo ?
     Beh, ci sono due strade  :
     --  o ci si attacca come patelle allo scoglio ( e si lotta contro ogni " minaccia " e si e' in perenne
      apprensione )
     --  oppure si fa come hai fatto tu ( e non solo tu ) : si nega il bisogno, o ci si nega con un colpo
      di accetta alla dipendenza, indossando l'habitus della freddezza.

     Secondo me........... la strada giusta nel vivere, benche' difficile, sta nell'armonizzare questi
     impulsi diversi, queste soluzioni opposte e ambedue estreme, in qualche modo disperate.
     Come dire che una soluzione fissa e radicale non c'e'.  Salvo il cercar di optare per l'equilibrio
     e farsene guidare di volta in volta, con fatica, trovando il giusto.
     Non e' giusto, ne' per l'altro ne' per noi stessi, fare di una persona al di fuori un salvagente :
     finira' per stressarla e  finira' per fuggire di fronte a un impegno cosi' pesante.
     E noi saremo sempre nella posizione di naufraghi.
     Ma non e' neanche giusto negare il bello, il buono, l'umano di se', tutto quel che ci fa speciali,
     negarsi la possibilita' di amare ancora.
     Per non soffrire di nuovo, tu scegli la freddezza preventiva, la chiusura alle emozioni.
     Non ci sara' dubbio, non la puntura della gelosia, ma sarai vivo a meta', vivo per modo
     di dire.
     Non mi sembra questa la soluzione.
     


                     Gi
     




     
                         

           
     
     

presenza

  • Visitatore
Re:Riflessioni sulla gelosia
« Risposta #1 il: Maggio 16, 2012, 19:52:49 »
Una gran parte dell'umanità è subito pronta, quando si parla d'amore, a interpretarlo di nuovo in senso egoistico, senza riflettere sulla differenza che esiste tra l'amore dell'avere e l'amore dell'essere: l'uno distrugge le energie vitali, mentre l'altro le ricrea rinnovandole.

L'amore va sentito, vissuto nel sentimento, non posseduto. Non si può possedere l'Assoluto!

Quanto alla scelta:dipende da noi scegliere con intelligenza o ignoranza.

Esorto a intraprendere il percorso della vita riflettendo su una domanda fondamentale: Cosa impedisce di vivere la vita nel modo in cui si vorrebbe viverla?