Oh … Arcobaleno!
La mia mamma … il mio papà … non sono più da 26 anni l’una … e da 25 l’altro.
È difficile descrivere l’amore che lega un figlio o una figlia al proprio padre ed alla propria madre … tu, Arcobaleno li chiami “il tuo albero, le tue radici forti” …
E tu, Arcobaleno, descrivi questo amore in maniera meravigliosa …
Ed è ancora più difficile descrivere l’amore che lega un genitore ai propri figli … alla propria carne …
Conosco entrambi questi sentimenti perché sono stato figlio … e sono anche padre …
Vedi, Arcobaleno, l’amore per il tuo uomo, per la tua donna, talvolta, può finire … ma l’amore per il tuo albero, per le tue radici non finisce mai … mai … te lo porti sempre con te!
Io, parlo ancora con la mia mamma, le racconto le mie gioie, le mie pene, i miei dispiaceri … e lei mi sorride, mi carezza la testa …
Io, guardo ancora negli occhi mio padre … ci guardiamo negli occhi, come abbiamo sempre fatto … e ci parliamo così, senza profferire parola .. e ci comprendiamo, senza muovere le labbra …
Proprio stasera, con mio figlio il grande, ci siamo parlati, guardandoci negli occhi, e ci siamo compresi senza profferire parola …
Foscolo chiama tutto ciò “corrispondenza d’amorosi sensi” … È un sentimento meraviglioso …
Ciao, Arcobaleno, ti ringrazio per avermi dato la possibilità di esprimere questi miei sentimenti …
Victor